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Alan Turing – Storia di un enigma

Alan Turing – Storia di un enigma di Andrew Hodges edito da Bollati Boringhieri, prima edizione 2014.

Questo è probabilmente il post più difficile da scrivere per due motivi. Primo: il libro non mi è piaciuto (ma questo non mi ha mai fermato); Secondo: perchè non l’ho terminato (dopo anni di onorata carriera di lettore ho trovato un libro più cocciuto di me).

Andiamo con ordine. Il libro racconta la tormentata vita del genio Alan Turing uno dei più grandi geni del ventesimo secolo. Turing nasce a Londra nel 1921 è considerato tra i padri della moderna informatica – spiegò la natura e i limiti teorici delle macchine logiche prima che fosse costruito un solo computer – fu un matematico fuori dal comune.

 Durante la Seconda guerra mondiale mise le sue straordinarie capacità al servizio dell’Inghilterra, entrando a far parte di Bletchley Park, la località top secret della principale unità di crittoanalisi del Regno Unito, e contribuì in modo decisivo alla decifrazione di Enigma, la complessa macchina messa a punto dai tedeschi per criptare le proprie comunicazioni, ribaltando così le sorti del conflitto.

Ma la sua fu anche una vita tormentata. Perseguitato per la sua omosessualità, fu condannato alla castrazione chimica. Umiliato, a soli 41 anni, si suicidò in circostanze misteriose morsicando una mela avvelenata con cianuro.

Nel 2013, dopo oltre sessant’anni dalla sua morte, la Regina Elisabetta gli ha «concesso» l’assoluzione reale.

Ora dopo aver ottemperato al necessario breve riassunto del saggio vorrei dirvi perchè non mi è piaciuto. Sicuramente il problema è mio e non del libro però mi sono annoiato per tutta la parte del libro che ho letto (oltre due terzi). Inoltre tutto il libro è infarcito di noiosissime “lezioni” di fisica e matematica che tolgono il divertimento della lettura e rendono quasi impossibile seguire la trama della storia.

Sono cosciente del fatto che essendo una biografia non possa essere avvincente come un romanzo ma, al contempo, credo che il ruolo di una biografia sia quello di essere affabulativo quindi che interessi il lettore alla vita e alle opere del personaggio in questione. Ecco di tutto questo nel volume non v’è traccia.

Ho trovato questo libro noioso e, in alcuni passaggi, assolutamente incomprensibile (probabilmente per la mia ignoranza abissale in matematica e fisica); E’ un peccato perchè la vita di Turing poteva davvero essere raccontata in maniera più interessante forse concentrandosi maggiormente sulla sua esistenza e meno sui suoi studi e ricerche.

Per le ragioni sopra esposte “libro assolutamente non consigliato”.

Da questo libro il bellissimo film “The imitation game”.

La papessa

La papessa di Donna Woolfolk Cross edito da Newton Compton Editori prima edizione 1996.

Nell’anno di grazia 814 d.C. nasce una bimba a cui i genitori pongono il nome di Giovanna. Figlia di una donna sassone (quindi pagana)e di un canonico inglese bigotto fino all’estremo, rude, violento e assolutamente incapace di alcun tipo di affetto nei confronti sia della moglie che della figlia.

Giovanna cresce sostenuta dall’amore della madre Gudrun, che le canta e le insegna le tradizioni sassoni aberrate dal marito, e dei fratelli Giovanni e Matteo che le insegnerà a leggere e scrivere.

Giovanna, un po’ per indole un po’ per reazione alle tenebre dell’ignoranza e della superstizione che la circondano, aspira ad essere molto di più di quello che la mentalità tipica del IX secolo assegna alle donne come lei.

Grazie all’aiuto del fratello Matteo si avvicina alla scrittura e inizia a conoscere i classici latini che lui sta studiando per avviarsi alla carriera di canonico.

Vista l’acutezza mentale della bambina il padre si convince a farle seguire le lezioni del maestro Esculapio che già indottrina Matteo; la bambina conquisterà il maestro al punto che supererà in cultura e acume lo stesso fratello. Grazie alle sue doti Esculapio inizia a sottoporle testi sempre più complessi che la ragazzina divora avidamente. Si svilupperanno così in lei forti capacità critiche e il pensiero logico, caratteristiche considerate estranee alle donne in quell’epoca.

La partenza di Esculapio sarà per Giovanna una terribile sorpresa ma, il maestro prima di partire le regalerà un libro che la ragazza terrà gelosamente nascosto fino a quando il padre, scopertolo, non le imporrà di cancellare le parole scritte sul libro con il coltello. Al rifiuto della ragazza il padre la prenderà a vergate fino a farle perdere i sensi.

Ma questa disavventura non ferma la giovane che riesce a farsi ammettere nella schola di Dorstadt insieme al fratello, Giovanni.

La vita scorre quasi serena nella scuola soprattutto perchè qui conosce Gerardo, un uomo più anziano di lei di cui si innamora perdutamente, che amerà per tutta la vita e che la ricambia. Piccolo problema: il fellone è sposato.

Durante un’invasione normanna Giovanni viene brutalmente ucciso mentre Giovanna si salva rocambolescamente. Prima di essere ucciso il fratello le comunica di essere stato accolto nel monastero di Fulda. Giovanna è ora sola, spaventata e incerta del suo futuro e decide di diventare Giovanni e di frequentare la scuola senza dire a nessuno il proprio segreto. Vi rimarrà per molti anni, studiando, pregando e imparando, oltre ai testi sacri, anche i segreti delle arti e delle scienze specializzandosi nella cura (quasi miracolosa) dei vari malanni che affliggono i monaci.

La sua bravura è tale che addirittura il Papa ne ha notizia e la chiama a Roma per diventare il suo medico personale.

Roma al tempo era già una metropoli agli occhi di una donna ma Giovanna riesce ad adattarsi. Incontra nuovamente Gerardo che è uno dei capitani dei soldati del Papa e, di nuovo, tra loro scoppia l’amore.

Ora nulla le impedirebbe di scappare con Gerardo e di vivere una normale vita di coppia con il suo uomo; nonostante tutto però, lei decide di continuare ad essere un sacerdote al servizio del Papa fino a quando…il destino non le scombinerà le carte.

Ottimo libro; vi si trovano ben amalgamati storia, romanzo, amore, crudeltà, avventura, battaglie, sentimenti. Insomma è un libro che non stanca nonostante sia un romanzo con una base storica. Un libro che affascina il lettore con la figura di questa donna-uomo per raccontare la realtà storica di una delle epoche più buie dell’umanità.

E’ il primo libro di questa autrice che leggo ma devo ammettere che è dotata di grande capacità affabulatoria. La trama è perfettamente costruita per incatenare il lettore alle pagine, i personaggi, le ambientazioni, gli accadimenti sono ben distribuiti e raccontati con dovizia di particolari senza mai diventare noiosi o stucchevoli.

Nonostante la lettura di questo ottimo romanzo ancora non sono riuscito a chiarire il dubbio che mi lacera: Giovanna “La Papessa” è un personaggio realmente esistito?

Libro molto consigliato.

Storia di una ladra di libri

Storia di una ladra di libri di Markus Zusak edito da Frassinelli prima edizione 2005.

Questo è un romanzo atipico per varie ragioni; intanto è uno dei pochi libri in cui la seconda guerra mondiale ci viene raccontata dalla parte della Germania e non dalla parte degli ebrei o degli alleati; inoltre l’io-narrante è decisamente atipico (non scendo in particolari per non togliere la sorpresa al lettore).

La piccola Liesel Meminger sta viaggiando insieme alla mamma e al fratellino diretta al piccolo paese vicino Monaco dove vive la famiglia che ha adottati i due bimbi (ma questo loro non lo sanno). Inaspettatamente il fratello di Liesel muore durante il viaggio in treno e viene seppellito durante una sosta del viaggio.

Proprio questa sosta farà di Liesel la ladra di libri annunciata dal titolo infatti, durante l’interramento del cadavere del fratello, il caso aiuta Liesel a trovare un libretto nella neve. Senza pensarci troppo la giovane lo raccoglie e lo nasconde.

La bambina non sa leggere eppure l’attrazione di quel piccolo oggetto (che immagino nero e consunto) è troppo forte e che, per la bambina, diventa un tesoro inestimabile.

Giunta nella famiglia adottiva e dopo aver superato il trauma dell’abbandono da parte della madre, Liesel inizia la sua vita con la nuova famiglia. Il padre è un uomo buono che cerca in tutti i modi di mettere a suo agio la piccola, mentre la madre adottiva è una specie di arpia che la maltratta e la riempie di parolacce ma che si rivelerà, nel corso del romanzo, molto meno cattiva di quanto possa apparire.

E’ una vita dura quella che Liesel affronta fatta di consegne del bucato stirato dalla madre, poche gioie, scuola, amicizie nuove e giochi con in sottofondo il rumore sordo della guerra.

Grazie al padre adottivo Liesel inizia ad imparare a leggere e, il libricino che ha rubato diventa il loro libro di testo.

Questo appuntamento notturno si trasforma nel filo che legherà il rapporto tra la piccola e il padre. Proprio quando sembra che tutto si stia volgendo al meglio (guerra permettendo) ecco che entra in scena un nuovo personaggio; Max è un ebreo in fuga dai nazisti che cerca rifugio nella casa dei genitori di Liesel.

La storia acquisisce quindi una nota di tragica urgenza. Liesel sa che se i nazisti dovessero trovare Max nascosto nella loro casa per loro sarebbe la deportazione immediata in un campo di concentramento se non addirittura la morte, eppure il personaggio di Max la affascina; pian piano tra i due si stringe una bella amicizia. Liesel aiuta Max a sopportare i lunghi giorni di solitudine nella cantina di casa e Max aiuta Liesel con i suoi racconti.

Durante una manifestazione per il compleanno del Fuhrer (in cui la partecipazione è obbligatoria) vengono accatastati i libri che il regime ritiene pericolosi o sovversivi e vengono dati alle fiamme. Quando la festa è finita Liesel si accorge di un piccolo libro che non è stato divorato dalle fiamme e, nonostante il pericolo e la paura, lo nasconde sotto la giacca. Non sarà l’ultima volta che la protagonista si troverà a rubare libri.

La trama è molto complessa perchè entrano in gioco svariati elementi, personaggi, cause ed effetti; nonostante ciò il libro è scorrevole e molto gradevole alla lettura.

I personaggi sono ben delineati e, per la prima volta assistiamo al racconto della guerra dalla parte del popolo tedesco. La fatica di convivere con una guerra devastante, la disillusione di un popolo che non ne capisce le motivazioni, la fame, la difficoltà di sopravvivere sia agli stenti che al regime nazista, il tutto visto dagli occhi di una ragazzina prima e dei suoi amici poi.

Libro molto interessante, la cui trovata geniale sta non tanto nella trama stessa, quanto nella voce narrante. Per la prima volta sentiamo le opinioni e i sentimenti di chi ci spaventa ancestralmente, e sono sensazioni che certo non ci aspetteremmo da lei.

Libro consigliato.