Archivio Tag: religione

La famiglia Karnowski

La famiglia KarnowskyIsrael Joshua Singer, edito da un sacco di case editrici, prima edizione 1943.

Siamo di fronte ad una saga familiare che nell’arco di circa ottant’anni vede avvicendarsi tre generazioni di Karnowski. David, il capostipite, uomo colto ed illuminista che, tra la fine dell’800 e gli inizi del 900 per dissidi con il proprio shtetl si trasferisce a Berlino, allora capitale dell’impero tedesco e che gli sembra la capitale del pensiero libero e moderno soprattutto perché vi è nato il filosofo ebreo Moses Mendelssohn.

Si tratta di una figura di rottura perché contesta le tradizioni millenarie ebraiche ed è pronto a sostenere le proprie opinioni anche attraverso la lotta dialettica.

A David segue il figlio Georg che, non solo contesta i valori della fede ebraica, come già fatto dal padre, addirittura arriva a rifiutarli sposando una donna non ebrea. Fannullone e inaffidabile, per amore abbraccia la medicina all’università, nonostante la sua avversione per il sangue e le malattie.

Con questo secondo protagonista si accentua l’allontanamento volontario dei Karnowski dalla strada religiosa ebraica. Con il proprio atteggiamento si amplia la crepa creata da David con la propria fuga.

Terzo di questo gruppo è il figlio di Georg, Joachim Georg che, influenzato dall’ascesa irresistibile del Partito Nazista e soprattutto del suo leader Adolf Hitler, si riconoscerà in questi valori arrivando a disprezzare sé stesso e soprattutto le origini del padre. Alla ricerca di un’identità e di un posto che lo accetti, Joachim decide di trasferirsi con la sua famiglia a New York.

Come vedremo nel prosieguo del romanzo questa non sarà una saggia decisione. Infatti la società americana è apertamente contraria al terzo Reich che Georg tanto ammira.

Epopea commovente e straziante ci mette di fronte al tentativo di tre generazioni diverse di affrancarsi dalle credenze e dalla religione con scarsi risultati come a dimostrazione del fatto che i tempi per i cambiamenti sociali erano, e sono tutt’oggi, molto molto lenti.

Si tratta di un romanzo totalmente immerso nella cultura ebraica al punto che, può capitare di perdersi nelle descrizioni delle tradizioni di questa religione. Anche quando sembra che il sottile filo che lega Georg alla propria religione venga reciso dal matrimonio con una donna cattolica, egli in realtà, ne rimane invischiato e collegato.

Se l’apice della narrazione si rintraccia nella figura di Georg, non si può negare che tutta la storia di questa famiglia è intrisa di odio razziale. Nonostante il romanzo venga scritto nel 1943 quindi prima della scoperta delle atrocità compiute dai nazisti nei campi di concentramento, Singer sembra prevederli.

Romanzo difficile per i concetti trattati ma moderno e scorrevole nello stile. Tutti i personaggi sembrano un po’ trattenuti, legnosi, come se le regole ed i preconcetti non gli permettessero davvero di vivere la loro vita serenamente.

Forse qualcuno potrebbe fare un po’ di fatica nell’attraversare questo romanzo; certo è che non si esce da questa lettura, uguali a come ci si è entrati.

Lettura consigliata.

Il simbolo perduto

Il simbolo perduto di Dan Brown edito da Mondadori prima edizione 2009.

Ancora una nuova avventura per il famosissimo Robert Langdon, professore di simbologia religiosa dell’università Harvard negli Stati Uniti, che abbiamo imparato a conoscere e ad amare nei precedenti romanzi di Dan Brown.

In questa nuova avventura l’azione si svolge totalmente nella città di Washington D.C. e la storia è ambientata nel mondo intrigantissimo della massoneria e il ruolo che ha avuto, e continua ad avere, nella storia americana; tutta la vicenda raccontata in questo ponderoso volume si svolge nell’arco di appena 12 ore.

Robert riceve un invito dal suo amico Peter Solomon ma quando si reca all’appuntamento troverà una sorpresa che lo catapulperà nel pieno dell’azione; il suo amico è stato rapito da un oscuro personaggio e il suo compito è quello di risolvere una serie di enigmi per provare a salvarlo.

Langdon viene affiancato in questa avventura da Katerine Solomon, geniale esperta in scienze neoetiche nonché sorella del rapito.

Nel corso dell’indagine si scoprirà che non è stato Solomon ad invitare Langdon al Campidoglio, ma un falso massone che si fa chiamare Mal’akh

In tutta questa corsa contro il tempo entra all’improvviso la CIA che, con un suo altissimo dirigente, cerca di impedire a Langdon di realizzare il proprio compito al fine di proteggere la massoneria.

Scopriremo tanti segreti della massoneria ma anche tante cose che ignoravamo dei vari personaggi della serie, e alcune di queste scoperte saranno veramente inaspettate.

Chiaramente non posso aggiungere altro per non rovinare la sorpresa a chi ancora non ha letto questo ottimo romanzo; inoltre, anche le informazioni che ho potuto scrivere in questo brevissimo riassunto, sono molto scarse proprio per non togliere suspance ad un libro che vive di ciò, e che corre con un ritmo forsennato verso una fine quasi epica.

Il libro si svolge in una serie di ambientazioni via via più favolose, si passa dal Campidoglio all’obelisco, dalla Casa Bianca alla House of Temple in un continuo rincorrersi di situazioni via via più pericolose.

Questa volta sembrerà che il nostro eroe non riesca a raggiungere il proprio scopo e invece, con un inaspettato colpo di scena finale…

Come tutti i libri di Brown, anche questo è scritto magnificamente; incolla il lettore alle pagine. Anche questa volta il libro è infarcito di verità e di menzogne mescolate ad arte per adattarle alle necessità scenografiche e storiche dell’autore.

Proprio quando credevo di non avere più niente da scoprire sul personaggio di Langdon, ecco che con questo romanzo Brown scombina le carte in tavola e ci presenta un professore diverso, molto meno smargiasso del solito e molto più profondo e preoccupato.

E’ un romanzo molto ben scritto e ben ideato, che come quelli che lo hanno preceduto, ha la capacità di incatenare il lettore fin dalle prime pagine e di non lasciarlo fuggire fino alla sua conclusione.

Libro consigliato.

Oltre il confine

Oltre il confine di Cormack McCarthy edito da Einaudi prima edizione 1994.

Billy Parham è un cowboy adolescente che vive in Texas; la sua esistenza è monotona, sottoposta ai voleri del padre e soprattutto, senza alcuno sbocco. La vita però gli fornisce un’occasione che Billy non si lascia sfuggire.

Quando un lupo, probabilmente solitario, attacca gli animali attorno al villaggio, Billy e suo padre si mettono alla ricerca nella speranza di poterlo uccidere.

Dopo aver posizionato varie trappole che il lupo fa scattare senza mai restarci impigliato e dopo lunghi appostamenti la fortuna mette Billy e il lupo (o sarebbe meglio dire la lupa), uno di fronte all’altra da soli.

Billy imbraccia il fucile per ucciderla ma quando la guarda negli occhi, improvvisamente capisce che non potrà mai farle del male. Senza porre tempo in mezzo parte con il suo cavallo, il suo fucile e “la sua lupa” a cui lega strettamente le fauci, con l’intento di riportarla sulle montagne del Messico. Nel corso del viaggio Billy “addomestica” il lupo, e al contempo, avrà modo di mettere alla prova la sua vita e il proprio coraggio.

Tante sono le avventure e le sfide che dovrà affrontare il giovane; conoscerà la bontà d’animo ma anche la crudeltà; stringerà una bellissima amicizia con un animale feroce e conoscerà la ferocia degli uomini.

Ritornato da questo prima avventura (che non vi dico come si conclude) Billy partirà nuovamente insieme al fratello Boyd e di nuovo affronterà le intemperie, i pericoli e, purtroppo gli uomini e la loro cattiveria.

Si potrebbe quasi dire che questo romanzo sia una bellissima e crudele storia d’amore. Un lungo viaggio avventuroso che porterà i due fratelli ad avvicinarsi, dividersi ed infine ritrovarsi, riconoscendosi non soltanto come fratelli ma soprattutto come uomini.

L’azione si svolge tra il Texas e il Messico alle soglie della Seconda Guerra Mondiale ma la vita ruvida e spartana, i panorami mozzafiato e la bellezza dei sentimenti di fratellanza e amicizia dei due giovani sono talmente imperanti da nascondere le brutture della guerra in arrivo.

I personaggi sono oggettivamente pochi, anche perchè i veri protagonisti di questa storia sono i comportamenti, i sentimenti e i pensieri di Billy.

McCarthy è grandioso in questo romanzo a raccontare le immagini delle praterie, delle montagne e della vita dei cowboys.

A mio modestissimo parere siamo di fronte ad un libro emozionante sotto tutti i punti di vista.

Libro consigliato.

Artemisia

Artemisia di Alexandra Lapierre – edito da Oscar Mondadori – prima edizione 1998

Cosa passa nel cervello di un pittore quando crea le proprie opere? Cosa ne stimola la fantasia? Quali motivazioni portano alla creazione di capolavori celeberrimi? A queste domande e a molte altre risponde questo libro che racconta la vita e le opere della pittrice Artemisia Gentileschi (1593 – 1653). Il volume è corredato da una serie di riproduzioni (forse un po’ troppo piccole) di alcune opere della pittrice.

Roma 1611. In un atelier del quartiere degli artisti, la giovane pittrice Artemisia si batte furiosamente per imporre il proprio talento. Il suo avversario più temibile altri non è che il padre. Orazio Gentileschi. Possessivo, geloso, il celebre pittore vorrebbe infatti nascondere al mondo la bellezza sensuale e il genio della figlia. Ma il destino sconvolge i suoi piani: il suo collaboratore e amico Agostino Tassi violenta Artemisia. Ne segue un processo per stupro, scandaloso per l’epoca, da cui la giovane esce vittoriosa. Il conflitto tra padre e figlia, a questo punto, diventerà un duello all’ultimo sangue, di cui l’uno e l’altra saranno, di volta in vota, vincitori e vinti.”

Nelle poche righe precedenti si può dire che è contenuto tutto il libro ma, in realtà, molto è quello che si dovrebbe ancora raccontare attorno a questa “biografia”. E’ vero, per esempio, che il rapporto tra padre e figlia è presente ma il modo in cui la scrittrice racconta questo rapporto è incredibile. Assistiamo a liti e pacificazioni tra questi due artisti. Vediamo la giovane Artemisia lottare non solo per affrancarsi da un rapporto padre-figlia iperprotettivo, ma anche allo sforzo per raggiungere quelle vette di perfezione e sensualità che faranno della pittrice una delle più apprezzate del periodo.

La Lapierre ci racconta del rapporto con i fratelli, i sogni di gloria ma anche quelli d’amore, la violenza dello stupro e gli strascichi polemici che seguirono al processo voluto dalla pittrice.

Si può asserire, senza tema di smentite, che il vero fil-rouge di tutto il libro sia la battaglia tra il vecchio padre che cerca di soggiogare la forza della figlia e la caparbietà dell’artista che, con le unghie e con i denti, vuole dimostrare prima a se stessa e poi al mondo di essere una bravissima pittrice nonché una donna completa.

La vediamo dibattersi tra la creazione dei colori, la definizione delle pose, la scelta dei soggetti e il paragone con gli altri pittori del passato e suoi contemporanei; ma soprattutto vediamo come il suo desiderio di emulare la tecnica pittorica del padre la spinga a cercare di superarlo nella realizzazione di quegli stessi capolavori che hanno riempito i suoi occhi di fanciulla.

La fortuna arride ad Artemisia, infatti viene richiesta dai maggiori “sovvenzionatori” di arte dell’epoca; girerà per le maggiori città dove si produce arte, lasciando ovunque quadri e dipinti meravigliosi. Porterà con se una straordinaria capacità di esprimere sensazioni ed emozioni che nascono da quella imperante sensualità presente in tutta la sua produzione.

Al contempo sarà una donna normale, si sposerà, avrà dei figli, proverà un grande amore (durante il quale penserà addirittura di abbandonare la pittura), lotterà per migliorare la condizione propria e della sua famiglia ma, in tutto quello che farà, sentirà il tarlo del desiderio di ottenere l’approvazione del padre lavorare costantemente nel suo cuore.

E’ un romanzo magistralmente orchestrato. Il libro racconta il dramma di una passione folle, la tenerezza e l’odio tra due creature legate indissolubilmente da vincoli di sangue. Ma soprattutto narra l’avventura di una delle prime pittrici della storia: una donna che infranse tutte le norme per conquistare gloria e libertà e che, anche per questo, è stata scelta dal movimento femminista come una delle proprie eroine ispiratrici.

Libro molto consigliato a tutti quelli che vogliono conoscere l’arte nel momento della sua produzione.