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Artemisia

Artemisia di Alexandra Lapierre – edito da Oscar Mondadori – prima edizione 1998

Cosa passa nel cervello di un pittore quando crea le proprie opere? Cosa ne stimola la fantasia? Quali motivazioni portano alla creazione di capolavori celeberrimi? A queste domande e a molte altre risponde questo libro che racconta la vita e le opere della pittrice Artemisia Gentileschi (1593 – 1653). Il volume è corredato da una serie di riproduzioni (forse un po’ troppo piccole) di alcune opere della pittrice.

Roma 1611. In un atelier del quartiere degli artisti, la giovane pittrice Artemisia si batte furiosamente per imporre il proprio talento. Il suo avversario più temibile altri non è che il padre. Orazio Gentileschi. Possessivo, geloso, il celebre pittore vorrebbe infatti nascondere al mondo la bellezza sensuale e il genio della figlia. Ma il destino sconvolge i suoi piani: il suo collaboratore e amico Agostino Tassi violenta Artemisia. Ne segue un processo per stupro, scandaloso per l’epoca, da cui la giovane esce vittoriosa. Il conflitto tra padre e figlia, a questo punto, diventerà un duello all’ultimo sangue, di cui l’uno e l’altra saranno, di volta in vota, vincitori e vinti.”

Nelle poche righe precedenti si può dire che è contenuto tutto il libro ma, in realtà, molto è quello che si dovrebbe ancora raccontare attorno a questa “biografia”. E’ vero, per esempio, che il rapporto tra padre e figlia è presente ma il modo in cui la scrittrice racconta questo rapporto è incredibile. Assistiamo a liti e pacificazioni tra questi due artisti. Vediamo la giovane Artemisia lottare non solo per affrancarsi da un rapporto padre-figlia iperprotettivo, ma anche allo sforzo per raggiungere quelle vette di perfezione e sensualità che faranno della pittrice una delle più apprezzate del periodo.

La Lapierre ci racconta del rapporto con i fratelli, i sogni di gloria ma anche quelli d’amore, la violenza dello stupro e gli strascichi polemici che seguirono al processo voluto dalla pittrice.

Si può asserire, senza tema di smentite, che il vero fil-rouge di tutto il libro sia la battaglia tra il vecchio padre che cerca di soggiogare la forza della figlia e la caparbietà dell’artista che, con le unghie e con i denti, vuole dimostrare prima a se stessa e poi al mondo di essere una bravissima pittrice nonché una donna completa.

La vediamo dibattersi tra la creazione dei colori, la definizione delle pose, la scelta dei soggetti e il paragone con gli altri pittori del passato e suoi contemporanei; ma soprattutto vediamo come il suo desiderio di emulare la tecnica pittorica del padre la spinga a cercare di superarlo nella realizzazione di quegli stessi capolavori che hanno riempito i suoi occhi di fanciulla.

La fortuna arride ad Artemisia, infatti viene richiesta dai maggiori “sovvenzionatori” di arte dell’epoca; girerà per le maggiori città dove si produce arte, lasciando ovunque quadri e dipinti meravigliosi. Porterà con se una straordinaria capacità di esprimere sensazioni ed emozioni che nascono da quella imperante sensualità presente in tutta la sua produzione.

Al contempo sarà una donna normale, si sposerà, avrà dei figli, proverà un grande amore (durante il quale penserà addirittura di abbandonare la pittura), lotterà per migliorare la condizione propria e della sua famiglia ma, in tutto quello che farà, sentirà il tarlo del desiderio di ottenere l’approvazione del padre lavorare costantemente nel suo cuore.

E’ un romanzo magistralmente orchestrato. Il libro racconta il dramma di una passione folle, la tenerezza e l’odio tra due creature legate indissolubilmente da vincoli di sangue. Ma soprattutto narra l’avventura di una delle prime pittrici della storia: una donna che infranse tutte le norme per conquistare gloria e libertà e che, anche per questo, è stata scelta dal movimento femminista come una delle proprie eroine ispiratrici.

Libro molto consigliato a tutti quelli che vogliono conoscere l’arte nel momento della sua produzione.

Il campione innamorato – Giochi proibiti dello sport

Il campione innamorato – Giochi proibiti dello sport di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano edito da Giunti prima edizione 2012.

Dunque, sono un po’ confuso riguardo a questo libro.

Viene trattato il tema dell’omosessualità nel mondo dello sport ma contemporaneamente si racconta della storia dello sport dall’antichità ai giorni nostri e di come l’omosessualità venisse vissuta nei tempi antichi.

Una storia di sport che si confronta in maniera inedita con il lato sentimentale, e per questo più genuinamente umano, dei suoi protagonisti.

Ogni capitolo finisce con il racconto della vita di un campione dello sport che ha combattuto la propria battaglia sui campi sportivi ma soprattutto quella dell’accettazione del proprio “stile di vita”; ci sono quelli che hanno vinto e del loro outing ricordano soltanto i lati positivi, ma ci sono anche le storie che sono finite male.

Tra cambi di sesso e misteri del doping, ermafroditi, stupri “correttivi”, chiaroscuri di vittorie e di sconfitte sul campo e nell’anima, passando per il giallo irrisolto di un asso del pallone che finì in tragedia del desiderio e degli affetti, questo libro è fatto da mille avventure di vita prima che di sport.

E’ un libro che coinvolge e ci sprona a scendere in campo contro ogni forma di razzismo, omofobia o prevaricazione in cui la sola posta in palio è che ognuno possa essere libero di diventare se stesso.

Sicuramente un libro che testimonia anche quanta strada ancora resta da percorrere sulla via della civiltà.

I racconti dei campioni sono pezzi indimenticabili di letteratura e di vita, a tratti carichi di sofferenza, altre di riscatto e di successo come persone, prima che come uomini e donne di sport.

Mi ripeto, l’argomento c’è, le storie pure, la cronicità anche eppure non sono sicuro che il tutto si armonizzi come dovrebbe, che il miracolo avvenga come la lievitazione perfetta di un dolce nel forno; le parti storiche e quelle monografiche sembrano essere slegate, come se gli autori avessero lavorato separatamente senza mai comunicare tra loro e senza mai avere dall’altro un feed-back sul lavoro che stava preparando.

Libro interessante che però, a mio modesto parere, doveva essere strutturato armonizzando meglio la parte storica e le storie dei vari campioni sportivi; oppure separando nettamente le due parti, prima raccontando lo sviluppo storico dello sport dall’alba dei tempi fino ai giorni nostri e successivamente allegando tutte le storie dei campioni.

Libro “educativo” ma forse un po’ slegato.