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La libreria degli amori inattesi

La libreria degli amori inattesi di Lucy Dillon edito da Garzanti prima edizione 2014.

Prima di iniziare con la recensione di questo nuovo libro è necessario che io mi scusi con i lettori di questo piccolo blog perché da molti mesi non pubblico più alcuno scritto. Pur sapendo che non è una scusa valida il fatto di essere stato impegnato nella preparazione degli esami universitari, non meno spero che il vostro buon cuore voglia perdonare la mia assenza.

Ora, espletate le formalità, rituffiamoci nella nostra consueta abitudine.

Michelle è una donna dura; dura perché ha molto sofferto, perché molti l’hanno tradita, molti l’hanno sfruttata per i propri interessi, molti hanno provato ad annullare i suoi sogni.

Giunge in un paesino e decide di rilevare la piccola libreria per poter tirare avanti. Non ha idea di quello che la aspetta, ma è certa che non darà a nessuno l’opportunità di entrare nella sua vita.

Uno dei suoi primi clienti è Anna; una donna probabilmente più “arruffata” di lei e tra le due scoppia deflagrante l’amicizia. Michelle è impegnata nella sistemazione dei locali della libreria e dei tanti libri lasciati dal proprietario precedente nel retrobottega, quando tra i libri compare un simpatico musetto. E’ Tavish il cane appartenuto al vecchio proprietario e che non ha mai abbandonato i locali. E’ diffidente ma la fame lo fa avvicinare. Il cane ha bisogno di una casa e di qualcuno che gli voglia bene, ed il cuore di Michelle pensa che forse lui… ma no… non deve lasciare fronti scoperti.

Però Tavish è in cerca di un nuovo padrone e non ha dubbi; lui vuole Michelle. Tavish sente che lei necessita del suo affetto; proprio lei che, dopo il fallimento del suo matrimonio ha sprangato il cuore dietro al filo spinato del disinteresse.

Con il passare del tempo e con l’affetto incondizionato del cane e dell’amica, Michelle inizia a lasciarsi andare e proprio quando inizia a credere che forse le cose andranno meglio di come le sono sempre andate, ecco che il suo passato torna a bussare alla sua porta nei panni dell’ex marito.

Michelle si ritrova nuovamente nelle pastoie della sua vita precedent, con un uomo che non può sopportare il suo successo e che cerca in tutti i modi possibili di screditarla; si rivolge allora alla propria famiglia sperando di trovarvi il supporto necessario a combattere; dovrà ricredersi dolorosamente…

Come da mia abitudine tralascio la fine della storia, sperando di avervi incuriosito in modo che leggiate questo bel romanzo.

Ovvio che non stiamo parlando di un capolavoro della letteratura mondiale ma è un buon romanzo da tenere sul comodino e da cui farsi accarezzare il cuore prima di abbandonarsi al meritato riposo.

La prosa della Dillon è scorrevole, i personaggi sono indubbiamente ben caratterizzati e presentati nella luce che meglio permette di figurarseli e di amarli o odiarli a seconda dei casi.

Io mi sono limitato nella presentazione dei personaggi primcipali e della trama ma la lettura di questo romanzo presenta molti altri interpreti oltre a quelli citati così come altre saranno le avventure, liete e tristi, che coinvolgeranno la protagonista e il piccolo Tavish

Ribadisco un concetto espresso precedentemente; non aspettatevi una rivelazione dietro ogni pagina, non aspettatevi azioni rocambolesche o cambi di scenario straordinari, però è un buon libro. Un buon amico per le sere fredde dove è importante staccare il cervello e, con la dolcezza di alcune di queste pagine, magari farete sogni più belli.

Di questa autrice ho già recensito un altro libro che si intitolava “il rifugio dei cuori solitari”; ammeto che questo secondo romanzo è migliore del precedente; forse perché vengono maggiormente esaminate le motivazioni psicologiche dei personaggi.

Libro consigliato per alleggerirvi il cuore.

Io e Marley

Io e Marley di John Grogan edito da Sperling & Kupfer. Prima edizione 2006.

Libro che sicuramente amerete se, come me, amate gli animali e i cani in particolare; racconta il rapporto tra l’autore (famoso giornalista americano) e il suo cane Marley appunto. Libro da cui è stato tratto un film molto bello, con Owen Wilson e Jennifer Aniston.

Quando mi accingevo a leggere questa opera l’ho detto ad un amico che mi ha risposto: “ma allora vuoi proprio piangere”. Ebbene, in questo romanzo a volte si piange, ma ci si fanno anche delle grasse risate seguendo le avventure di Grogan e della sua famiglia alle prese con quello splendido Labrador che verrà battezzato col nome altisonante di Marley (non immaginerete mai perchè!).

John e Jennifer sono una coppia di sposini che hanno già avuto esperienze meravigliose con i cani della loro infanzia e che decidono di prendere Marley con lo scopo (nemmeno tanto recondito) di mettere alla prova l’istinto materno di lei.

Forse l’ignoranza riguardo ai Labrador, forse la miopia della motivazione, forse la dabbenaggine causata dall’amore in cui la coppia è immersa, fanno si che siano totalmente impreparati a gestire prima il cucciolo e poi il cane adulto che, proprio come un terremoto, spacca, rompe, mangia, sbava, distrugge, fa volare i tavolini dei ristoranti e soprattutto ha una paura incontrollabile dei temporali.

Seguirete John e Marley nelle loro scorribande per le passeggiate del cane e vedrete nascere tra i due un rapporto di mutua dipendenza in cui a volte è il cane a prevalere e il padrone a soccombere.

Vi sganascerete durante il primo tentativo di educazione di Marley o durante l’unica e sola passeggiata a “dog beach”; lo amerete incondizionatamente quando si troverà a dover dimostrare la sua fedeltà e il suo essere un cane sensibile e protettivo.

Nel divenire degli eventi i due protagonisti umani avranno dei figli ed è straordinario come un cane (potenzialmente distruttivo) sia dolcissimo e assolutamente innocuo con i bambini.

Dalle pagine del romanzo esce l’immagine di un cane che mantiene sempre vivo il suo lato di cucciolo; di come gli piaccia sempre giocare con il suo padrone, di come esploda la sua felicità al rientro dei padroni e di come invece, quando fa una marachella o distrugge qualcosa, sappia riconoscere la propria colpa.

Il tempo passa e i bambini crescono, ma anche il tempo del cane passa e presto (troppo presto) John si accorge che il suo cagnone è un anziano a cui comincia ad imbiancare il pelo sulla testa; nonostante l’anzianità Marley però non cambia mai. Continua ad essere quello splendido compagno di vita per tutta la famiglia Grogan.

I rapporti diventano profondissimi, indistruttibili e proprio quando la dipendenza reciproca si fa più evidente, ecco che inizia la lenta ed inarrestabile decadenza canina.

Iniziano i problemi alle anche; il cane che faceva le scale alla velocità di una pallottola ora arranca lentamente; si incominciano a vedere i risultati di anni di rosicchiamenti ed ingestione di cappucci di penne, soldatini di plastica, pezzi di moquette e di tutto quello che non fosse al di fuori della sua portata.

E’ in questo momento che John e Jennifer capiscono che, l’amore per quel cucciolone è tale da non permettere loro di vederlo soffrire e che al prossimo caso di “torsione” dello stomaco semplicemente lo faranno “addormentare” dignitosamente. (Dignità che in Italia è concessa agli animali ma preclusa agli umani!).

Sono certo che l’unico modo di concludere questo pezzo sia usando le parole con cui lo stesso autore ha chiuso il suo libro: “A un cane non importa se sei ricco o povero, istruito o analfabeta, intelligente o stupido. Dagli il tuo cuore e lui ti darà il suo… Nonostante tutte le delusioni e le aspettative disattese, Marley ci aveva fatto un dono, spontaneo e inestimabile. Ci aveva insegnato l’arte dell’amore incondizionato. Come darlo, come accettarlo. Dove c’è questo amore, gli altri pezzi vanno quasi sempre a posto…”.

P.S: Di quante persone si può dire lo stesso?

Libro molto consigliato.