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Kage – La liberazione di Kage – La rivelazione di Kage

Kage – La liberazione di Kage – La rivelazione di Kage di Maris Black, edito da Quixote Edizioni, prima edizione 2019.

Prima di partire a spron battuto con la sinossi ci tengo a precisare alcune cose.
Si tratta di una serie di tre romanzi che si possono leggere separatamente ma che in realtà fanno parte di un progetto comune e la storia giunge alla sua conclusione con il terzo volume;
Sono romanzi che io ho trovato in formato digitale (ebook) e di cui credo esistano anche le versioni cartacee ma con il prezzo di un volume cartaceo si comprano tutti e tre i romanzi elettronici;
Si tratta di un romanzo erotico gay, pertanto, se questo ti disturba o se sei minorenne, fermati qua.

James Atwood è il classico bravo ragazzo americano. Frequenta l’università, spera di laurearsi in giornalismo per occuparsi di sport. Viene dalla Georgia, vive in un appartamento con i suoi colleghi di università e si ubriaca di tanto in tanto. E’ mediamente bello ma ha parecchio fascino, è fidanzato con una cheerleader; insomma quella che suole chiamarsi una vita con il pilota automatico inserito.

Michael “The Machine” Kage è un lottatore semi professionista di MMA (Arti Marziali Miste), di quelli che combattono negli ottagoni con pugni e calci. Nell’ambiente si sta facendo un nome ma è dura riuscire ad entrare nel gotha del settore. Ovviamente è una montagna di muscoli e, quando è nell’ottagono, si trasforma in un animale tutto istinto e niente cervello, e soprattutto nessuna pietà. E’ talmente bello da poter competere con qualsiasi star del cinema e può avere tutte le ragazze che vuole. Vive a Las Vegas ovviamente, nell’albergo dello zio. Ha un passato di cui preferisce non parlare. Ma a chi interessa il passato di una “macchina” nata solo per menare le mani?

I due si conoscono una sera in cui Kage va a sostenere un incontro e James viene mandato dal suo tutor a fare un servizio come tesina in vista degli esami imminenti. Le conoscenze di James in merito al MMA sono poche e derivano tutte da quello che gli ha raccontato il suo compagno di appartamento, nozioni che ha ascoltato con pochissimo interesse.

Con una gran faccia tosta e con la fortuna tipica dei principianti, James riesce non solo a incontrare ma anche a fare qualche domanda a The Machine dopo il termine dell’incontro.
Durante le poche battute che si sono scambiati James ha notato uno strano atteggiamento del lottatore ma non ha il tempo di analizzare questa sensazione perché, per la prima volta nella sua vita, James si trova in serio imbarazzo a causa dell’evidente bellezza di Kage.

Portato a casa il pezzo James ritorna alla sua vita monotona cercando di scrollarsi dalla mente quell’uomo. Ma la cosa non è affatto facile. Mentre pianifica l’estate successiva il suo tutor universitario lo convoca per comunicargli una notizia sconvolgente. Kage “The Machine” ha espressamente chiesto che James vada a fargli da “addetto stampa” per l’estate.

Si tratta di una grandissima opportunità per fare un’esperienza che potrebbe aiutarlo poi nello sviluppo della sua carriera. James è scioccato da questa fortuna e, insieme alla sua famiglia, decide che non può lasciarsela scappare anche se nelle retrovie del suo cervello una domanda comincia a infastidirlo: “perché Kage vuole proprio me come suo addetto stampa, visto che non ho alcuna esperienza in merito e soprattutto visto che mi ha parlato per non più di cinque minuti?”.

Ma l’opportunità è troppo ghiotta per starci a riflettere più di un momento ed ecco che il piccolo Jamie si imbarca su un aeroplano che lo porterà a… incontrare la propria vita e il proprio destino.

Altro dirvi non voglio ma sappiate solo che la strada sarà lunga e perigliosa.

I personaggi sono pochi e molto ben caratterizzati. Ogni ruolo è coperto in maniera perfetta. Forse l’unico personaggio che poteva essere sviluppato maggiormente è lo zio di Kage ma le scelte autorali non sono mai discutibili. Il ritmo è incessante, come una folle corsa senza freni su una strada di grande pendenza. L’autrice è bravissima nel distribuire i colpi di scena e nel guidare il lettore alla fine del capitolo o alla fine del libro, tenendolo in sospeso in modo che sia invogliato a continuare nella lettura.

Trattandosi di un romanzo erotico le scene di sesso, necessarie allo sviluppo del romanzo, sono chiaramente esplicite, dirette e manifeste. Ma non si deve ritenere che queste siano le uniche emozioni presenti nel romanzo. Anzi, io mi sono trovato spesso a riflettere su come mi sarei comportato se fossi stato nei loro panni; se condividessi o meno le scelte che facevano nel corso della storia; mi sono ritrovato spesso a pensare che il tale personaggio o  che tale situazione fossero alquanto ambigue.

Un libro completo, piacevole, scorrevole, piccante al punto giusto, intrigante e che, in alcuni momenti, è stata una carezza sul cuore!

Libro consigliato a maggiorenni e a chi ha il coraggio di affrontare qualcosa di sconosciuto ai più.

La libreria degli amori inattesi

La libreria degli amori inattesi di Lucy Dillon edito da Garzanti prima edizione 2014.

Prima di iniziare con la recensione di questo nuovo libro è necessario che io mi scusi con i lettori di questo piccolo blog perché da molti mesi non pubblico più alcuno scritto. Pur sapendo che non è una scusa valida il fatto di essere stato impegnato nella preparazione degli esami universitari, non meno spero che il vostro buon cuore voglia perdonare la mia assenza.

Ora, espletate le formalità, rituffiamoci nella nostra consueta abitudine.

Michelle è una donna dura; dura perché ha molto sofferto, perché molti l’hanno tradita, molti l’hanno sfruttata per i propri interessi, molti hanno provato ad annullare i suoi sogni.

Giunge in un paesino e decide di rilevare la piccola libreria per poter tirare avanti. Non ha idea di quello che la aspetta, ma è certa che non darà a nessuno l’opportunità di entrare nella sua vita.

Uno dei suoi primi clienti è Anna; una donna probabilmente più “arruffata” di lei e tra le due scoppia deflagrante l’amicizia. Michelle è impegnata nella sistemazione dei locali della libreria e dei tanti libri lasciati dal proprietario precedente nel retrobottega, quando tra i libri compare un simpatico musetto. E’ Tavish il cane appartenuto al vecchio proprietario e che non ha mai abbandonato i locali. E’ diffidente ma la fame lo fa avvicinare. Il cane ha bisogno di una casa e di qualcuno che gli voglia bene, ed il cuore di Michelle pensa che forse lui… ma no… non deve lasciare fronti scoperti.

Però Tavish è in cerca di un nuovo padrone e non ha dubbi; lui vuole Michelle. Tavish sente che lei necessita del suo affetto; proprio lei che, dopo il fallimento del suo matrimonio ha sprangato il cuore dietro al filo spinato del disinteresse.

Con il passare del tempo e con l’affetto incondizionato del cane e dell’amica, Michelle inizia a lasciarsi andare e proprio quando inizia a credere che forse le cose andranno meglio di come le sono sempre andate, ecco che il suo passato torna a bussare alla sua porta nei panni dell’ex marito.

Michelle si ritrova nuovamente nelle pastoie della sua vita precedent, con un uomo che non può sopportare il suo successo e che cerca in tutti i modi possibili di screditarla; si rivolge allora alla propria famiglia sperando di trovarvi il supporto necessario a combattere; dovrà ricredersi dolorosamente…

Come da mia abitudine tralascio la fine della storia, sperando di avervi incuriosito in modo che leggiate questo bel romanzo.

Ovvio che non stiamo parlando di un capolavoro della letteratura mondiale ma è un buon romanzo da tenere sul comodino e da cui farsi accarezzare il cuore prima di abbandonarsi al meritato riposo.

La prosa della Dillon è scorrevole, i personaggi sono indubbiamente ben caratterizzati e presentati nella luce che meglio permette di figurarseli e di amarli o odiarli a seconda dei casi.

Io mi sono limitato nella presentazione dei personaggi primcipali e della trama ma la lettura di questo romanzo presenta molti altri interpreti oltre a quelli citati così come altre saranno le avventure, liete e tristi, che coinvolgeranno la protagonista e il piccolo Tavish

Ribadisco un concetto espresso precedentemente; non aspettatevi una rivelazione dietro ogni pagina, non aspettatevi azioni rocambolesche o cambi di scenario straordinari, però è un buon libro. Un buon amico per le sere fredde dove è importante staccare il cervello e, con la dolcezza di alcune di queste pagine, magari farete sogni più belli.

Di questa autrice ho già recensito un altro libro che si intitolava “il rifugio dei cuori solitari”; ammeto che questo secondo romanzo è migliore del precedente; forse perché vengono maggiormente esaminate le motivazioni psicologiche dei personaggi.

Libro consigliato per alleggerirvi il cuore.