Il sentiero dei nidi di ragno

Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino – prima edizione 1947.

Tutti conosciamo Calvino come uno scrittore di grande fantasia e di qualità adamantina; la sua scrittura è fluente e immaginifica, fantastica e delicata; Tutte queste caratteristiche si ritrovano appieno nel “Il sentiero dei nidi di ragno”, primo romanzo dell’autore, nel quale ci viene raccontata la Resistenza attraverso quella dimensione fantastica tipica di Calvino.

Il protagonista è un bambino di circa 10 anni chiamato Pin, orfano di madre e con il padre irreperibile, che in un piccolo paese della Liguria vive (o sarebbe meglio dire, subisce) la Resistenza.

Pin vive con la sorella che per campare fa la prostituta (nota come la Nera di carruggio lungo); il bambino intrattiene con gli adulti uno strano rapporto; vorrebbe esserne parte perchè ne ha stima ma al contempo non li comprende; frequenta il bar del paese, beve vino, fuma, parla e canta di argomenti che non conosce come il sesso, la guerra o la prigione ma al contempo si perde in fantasie infantili come il frequentare un posto segreto dove fanno il nido i ragni.

Pin crede nella magia di questo luogo al punto da nascondervi il suo più grande segreto, quella pistola che ruba al tedesco mentre questi fa l’amore con sua sorella.

A causa di questo furto il ragazzino viene arrestato e, grazie a ciò inizia a conoscere i membri di una cellula di partigiani; con la collaborazione di Lupo Rosso (un giovane partigiano) Pin evade e si nasconde in un bosco dove incontra Cugino che lo porta sui monti nel gruppo di partigiani di cui fa parte.

Entra qui in contatto con varia umanità di dubbia eroicità e si esalta al pensiero delle azioni di questi uomini il cui unico scopo è combattere i fascisti. Ma ancora una volta Pin non si sente completamente accettato ed è costretto a scappare. Torna quindi nel suo paesino ma lo trova svuotato e …

Di più non voglio dirvi riguardo alla trama.

Aggiungo soltanto che si tratta di un bellissimo romanzo, molto diverso da quelli del Calvino che conosciamo ed amiamo eppure è già presente, in questo suo primo romanzo, tutta la magia e l’immaginazione che sciorinerà nei suoi scritti successivi.

Come tutti i libri di questo autore anche i qui i personaggi sono soltanto abbozzati eppure, i pochi elementi forniti sono sufficienti perchè ognuno si immagini compiutamente i vari attori delle scene.

Traspare, dalla lettura di questo scritto, il grande coraggio che dimora nel popolo quando deve affrontare cattiverie, brutture e violenze quali sono state quelle perpetrare dai fascisti nel loro delirio organizzato.

Lo stesso Pin, nel corso della sua avventura ci dimostra una grandissima forza d’animo anche se è ovviamente accompagnata dai dubbi dell’età.

Credo che sia uno stratagemma meraviglioso quello studiato da Calvino di dare a Pin un luogo speciale e magico dove rifugiarsi, anche se tale scelta penso rappresenti la necessaria via di fuga che ognuno di noi si crea per sopravvivere ad enormi iniquità.

Ultima annotazione merita la bellissima prefazione scritta dallo stesso Calvino per l’edizione Einaudi del 1964 e che è diventata, a buon diritto, parte integrante dell’opera. L’autore esprime una nota di delusione per la sua stessa creatura che, a suo dire, non è riuscito a dare una totale rappresentazione della Resistenza, cosa che invece riuscì a Beppe Fenoglio nel suo “Una questione privata”, opera capace di rammentare fedelmente e per lungo tempo la memoria della Resistenza ed i suoi valori.

Libro molto consigliato… quasi un libro di formazione.

Il sentiero dei nidi di ragnoultima modifica: 2013-06-02T09:45:03+02:00da ilovebook
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