L’intermittenza

L’intermittenza di Andrea Camilleri edito da Mondadori – prima edizione 2010.

“Migliaia di lavoratori a rischio. Manager spregiudicati. Due donne bellissime. Un thriller spietato, veloce come un battito di ciglia.” questo è l’inizio di una recensione che ho trovato on line relativamente a questo libro.

Mi spiace dover dire che di tutto questo io, nel libro, non ho trovato assolutamente nulla.

La storia è semplice. Ci sono due aziende e una deve acquistare l’altra; entrambe le dirigenze delle due aziende fanno le cose peggiori per raggiungere il loro obiettivo. L’azione si svolge all’interno del mondo dei loschi affari, di quell’imprenditoria spietata e senza scrupoli.

Tra gli attori di questa storia troviamo il patriarca-presidente di una grande industria, la Manuelli; suo figlio Beppo, una nullità totale che ricopre indegnamente la carica di vice Direttore generale; il Direttore del Personale, Guido Marsili: un rullo compressore, senza ripensamenti, senza scrupoli, freddo e implacabile, ma con una segreta passione per la poesia e il Direttore generale Mauro De Blasi, un manager importante che tiene tutto sotto controllo ma che ben presto inizierà a soffrire di “intermittenze” che nel corso del racconto lo frastorneranno lasciandolo via via più inerme.

La crisi nazionale aleggia sul Paese e la Manuelli fagocita l’azienda Artenia di Birolli sull’orlo del fallimento; il pesce grosso che divora quello più piccolo. Tagli del personale, cassa integrazione galoppante e trattative con il politico di turno tracciano un quadro economico e finanziario molto simile alla realtà odierna. A contorno di tutto questo bailamme abbiamo una serie di tradimenti e rapporti interpersonali e sessuali falsi e banali. Non c’è molto altro da aggiungere in questa sinossi.

I personaggi maschili sono tagliati con l’accetta, di sordido profilo, sempre pronti a captare l’affare losco e a mantenere il potere senza cedimenti.

Le figure femminili assumono connotati propri dell’ambiente in cui vivono, Marisa, la bella moglie di De Blasi, ricca ed annoiata è incline ai tradimenti; Anna, la segretaria di Mauro, la cui vita pubblica sicura e motivata contrasta con la privacy deserta e vuota, facile agli abbagli amorosi; la bella nipote di Birolli, Licia, consulente del capo di un grande gruppo industriale, Luigi Ravazzi, si occupa di economia con grande disinvoltura.

In questo romanzo Camilleri tenta di assumere il ruolo di evocatore dei destini italici, senza però essere coronato dal successo. In una prosa minimalista e stitica prova a far muovere i suoi attori astraendoli dal contesto e privandoli di quelle personalità composite che arricchiscono quasi tutti i personaggi di Camilleri. Il risultato è una serie di figure senza spessore che si muovono a scatti (come bambole meccaniche) su di uno sfondo piatto e grigio.

La mancanza assoluta di personaggi a tutto tondo, e la trama che forse non si adatta allo stile narrativo che l’autore prova ad utilizzare, generano un romanzo slegato, banale e di difficile lettura al punto che, per riconoscere i personaggi è necessario ricorrere all’elenco pubblicato nelle prime pagine. La fortuna è che il racconto sia talmente breve che la curiosa trama solletica nel lettore il desiderio di giungere ad un finale banale.

Ha ancora fatto centro Camilleri? A mio modestissimo parere e da fans della prima ora, rispondere di no è dolorosamente necessario.

Libro NON consigliato

L’intermittenzaultima modifica: 2012-02-15T20:45:00+01:00da ilovebook
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Commenti (2)

  1. częstochowski uniwersytet komunistyczny

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