La rizzagliata

La rizzagliata di Andrea Camilleri edito da Sellerio – prima edizione 2009.

Ormai i libri di Camilleri sono tanti quante sono le stelle in cielo; devo però dire che questo in particolare non mi ha entusiasmato come era accaduto con altri.

Cominciamo col dichiarare subito che in questo romanzo non c’è Montalbano. O meglio, c’è, ma solo di sfuggita; in una battuta che il protagonista dice alla sua segretaria.

Continuiamo aggiungendo che questo libro ha una caratteristica particolare rispetto ai predecessori, infatti Camilleri ha scritto questo libro per il mercato spagnolo e solo successivamente è pervenuto sui patri lidi. Il titolo in spagnolo è “La muerte de Amalia Sacerdote”; premiato su suolo iberico dove ha vinto il prestigioso “Premio Internacional RBA de Novela Negra” nel 2008.

Dopo questo note intorno al libro, finalmente lo apriamo e ci addentriamo, come giovani esploratori, tra le sue pagine.

Il protagonista si chiama Michele Caruso ed è il direttore del telegiornale regionale di Raitre; E’ un uomo normale la cui vita privata ha da poco subito un duro colpo grazie alla propria moglie che lo ha “cacciato” di casa semplicemente dicendogli di essersi innamorata di un altro.

Il lavoro è tutto quello che rimane a Michele che svolge le sue funzioni in maniera irreprensibile anche se il fatto di dover scegliere cosa mandare in onda, genera inevitabilmente degli attriti con i colleghi.

Nella città viene trovata assassinata con il cranio sfondato (probabilmente da un pesante posacenere) la giovane Amalia Sacerdote figlia del segretario generale dell’Assemblea Regionale Siciliana; la magistratura invia un avviso di garanzia al fidanzato della giovane, Manlio Caputo, che è figlio del leader del partito della sinistra siciliana (che invece si trova all’opposizione). Quel cadavere crea non pochi problemi per le rivalità politiche dei genitori dei due giovani e per le evidenti connessioni con i poteri economico, giudiziario, giornalistico e politico dell’isola.

Michele decide di non passare nell’edizione principale, la notizia dell’avviso di garanzia in attesa di avere tutti i riscontri del caso facendo così “bucare” la notizia alla propria testata.

Il romanzo si snocciola nelle trame dell’inchiesta e tra le scrivanie (vere e virtuali) della redazione del giornale che ne segue lo sviluppo.

Grazie a questo romanzo Camilleri ci porta nei due templi sacri del nostro mondo moderno; quello della magistratura e quello invece del giornalismo.

Vedremo come nell’ambito di magistratura esistano le stesse ripicche ed asservimenti ad potere che ben conosciamo in altre realtà del vissuto quotidiano; Come tra i giornalisti e le testate ci sia una lotta feroce a chi per primo arriva su una notizia e quali siano le lotte intestine e i peggiori mezzi che si mettono in campo per poter avere la dichiarazione più importante.

Oltre ad illustrare la straordinaria rete di collegamenti che porterà Michele Caruso a salvarsi da tutti i pericoli che questa notizia/inchiesta poteva riservare, si illustrano al contempo le straordinarie (?) connessioni che si attivano quando la politica vuole salvare se stessa e di quanto il mondo di certo giornalismo e di certa politica siano asserviti al “potere”.

Sicuramente un buon libro ma non all’altezza di altre cose scritte da Camilleri con o senza la presenza ingombrantissima di Montalbano.

La rizzagliataultima modifica: 2011-08-09T11:28:40+02:00da ilovebook
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