L’anno della morte di Ricardo Reis

 

 

 

 

L’anno della morte di Ricardo Reis di José Saramago edito da Einaudi – prima edizione 1984.

 

E’ la storia di Ricardo Reis che torna a Lisbona dopo 16 anni di vita in Brasile e trova un paese che fatica a riconoscere e nel quale fatica a riprendere il suo ruolo.

 

Tutto ha inizio nel capodanno del 1935 quando giunge a Lisbona il piroscafo proveniente da Rio de Janeiro sul quale è imbarcato Ricardo Reis, medico e poeta, autore di famose Odi oraziane.

 

Non ha un progetto, non è dato il motivo per il quale sia effettivamente tornato (anche se poi nel prosieguo della lettura si scopre che un motivo esiste) eppure eccolo qua a gironzolare per le strade e le piazze della zona turistica di Lisbona; non ha un posto dove dormire, non ha un lavoro, non ha portato nemmeno molto bagaglio. Sembra quasi un turista che debba fermarsi pochi giorni ed invece il suo soggiorno dura un anno.

 

Ricardo trova un albergo nelle vicinanze del porto e proprio in questo albergo prendono avvio le sue tribolazioni. Ha un po’ di danaro guadagnato in Brasile dove svolgeva la sua attività di medico e quindi decide che per qualche tempo non ha necessità di lavorare.

 

Tra le prime cose che il nostro protagonista fa (e forse è il vero scopo del viaggio) è andare al cimitero a trovare la salma di Ferdinando Pessoa da poco tumulata. Ricordo che Ricardo Reis è un personaggio nato dalla fantasia di Pessoa e quindi ha senso che Saramago, dopo averlo rivestito di carne ed ossa, gli faccia immediatamente fare questo atto di sottomissione al suo creatore.

La venerazione di Saramago per Pessoa è tale che in questo libro il “fantasma” di Pessoa incontra Reis svariate volte e cerca di fargli capire come sia la vita oltre la morte mentre Reis spiega al poeta quello che sta succedendo in Portogallo e nel mondo, quasi che, con questa spiegazione, Reis capisca meglio quello che sta vivendo.

 

Nel corso del 1936 Ricardo ha a che fare con il sesso visto che i suoi sentimenti di amore per la cameriera dell’albergo non sono mai esplicitati e tantomeno dichiarati. Forse si innamora anche (non della cameriera) ma, i due amanti, non si concedono la possibilità di capire se la loro storia avrebbe potuto avere un futuro.

 

Il vero fulcro del libro credo che siano gli sconvolgimenti politici di quell’anno sia in Portogallo (con il dittatore Salazar e le camicie verdi) ma anche in Spagna (con l’ascesa al potere di Francisco Franco e con il supporto più morale che reale dato da Salazar) così come in Italia (con Mussolini e le sue camicie nere).

 

Reis non esprime mai le sue opinioni nonostante racconti come il popolo sia infervorato da questa fede politica che si contrappone ad un comunismo visto come negativo.

 

Come tutti i libri di Saramago, non è semplice (ma nemmeno impossibile da leggere). I concetti sono ingarbugliati anche dal modo di scrivere dell’autore che usa con molta parsimonia il punto fermo ed invece abbonda soprattutto delle virgole rendendo di fatto un po’ difficile la lettura.

 

Una volta imparato a conoscere il suo stile di scrittura però, i libri di Saramago spiegano davanti ai sensi dei lettori una profusione di immagini, suoni e profumi che fanno godere appieno del genio di questo grande letterato insignito nel 1988 del Premio Nobel per la letteratura.

 

Un grande libro.

 

L’anno della morte di Ricardo Reisultima modifica: 2011-01-14T11:28:13+01:00da ilovebook
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