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Io non esisto

Io non esisto di Cristiana Carminati edito da Edizioni E/O prima edizione 2014.

Non è mia consuetudine recensire un libro appena termino di leggerlo; solitamente preferisco far decantare le sensazioni in modo che il giudizio sia più possibile scevro da qualsiasi influenza, ma in questo caso devo fare una eccezione.

Anticipo che ho trovato questo romanzo giallo molto intrigante e ben scritto e ringrazio chi ha avuto il buon cuore di segnalarmelo.

Trattandosi di un thriller la sinossi sarà il più possibile vaga per non “spoilerare” troppo a chi si vorrà cimentare nella lettura.

Nella Roma contemporanea una giovane ragazza di buona famiglia si appresta a uscire con il fidanzato. Durante la cena i due hanno un litigio per futili motivi e, cercando di rafforzare il suo potere sul giovane, la ragazza decide di uscire dal ristorante affinché il ragazzo si preoccupi e sia costretto ad inseguirla.

Fuori dalla soglia, la mano del destino stravolge la sua vita facendole accettare un passaggio da una persona sconosciuta della quale però la ragazza prova immediata fiducia.

La madre della vittima riceve, qualche giorno dopo il rapimento, una telefonata in cui le si intima di non sporgere denuncia ma di affidare l’indagine all’investigatore privato Andrea Hoffmann.

Nel corso del romanzo si scoprirà che anche l’investigatore Hoffmann è collegato a tutta la storia e che, per poter avanzare nella risoluzione dell’enigma, sarà costretto ad analizzare una parte della propria vita che aveva sempre evitato di conoscere.

Seguiremo Andrea nelle strade di Roma alla ricerca di quel “filo rosso” che lo porterà a conoscere meglio se stesso, la sua storia ma anche la realtà di una mente malata che organizza il rapimento per vendicarsi di una situazione di cui nessuno ha colpa.

Come già anticipato è un giallo molto ben scritto, affascinante in alcuni tratti. Troverete difficile chiudere il libro e tornare serenamente alla vostra vita perché sulla pelle vi resterà un brivido di tensione.

L’autrice è bravissima nel tenere alta la suspance per tutta la durata del romanzo, e a tenere il lettore agganciato alla storia. Ho trovato molto interessante il fatto di lasciare al rapitore il compito di eliminare i vari personaggi che potrebbero essere sospettati, fino ad arrivare ad avere un numero molto esiguo di sospetti.

Come tutti i gialli alla fine il bene trionferà sul male ma proprio l’ultimo capitolo insinuerà il dubbio che la storia ancora non sia giunta a conclusione.

I personaggi e le ambientazioni sono ben descritte ed è facile per il lettore immaginare lo svolgimento dell’azione.

Se proprio voglio trovare una nota negativa devo segnalare che la struttura del romanzo con capitoli brevi e continui salti temporali non mi affascina particolarmente, ma questa è una questione di gusto personale che non deve inficiare la bontà di questo romanzo.

Visto l’avvicinarsi delle festività natalizie, questo libro può essere una strenna molto interessante da donare a chi si diletta nella lettura del romanzo giallo.

Libro molto consigliato.

L’amore ai tempi del colera

L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez – prima edizione 1985.

Quanto tempo aspetteresti l’amore della tua vita?” questo è il sottotitolo pubblicato in copertina dell’edizione spagnola che ho letto, e credo che in esso si trovi il miglior riassunto di questo romanzo straordinario.

Florentino Ariza è un misero impiegatuccio con la passione per la poesia; appena adolescente vede e si innamora perdutamente della coetanea Fermina Daza; tale amore però, non avrà coronamento prima di “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese”.

Fermina sposerà infatti Juvenal Urbino, un medico di grande fama e, tra le altre cose, lo scapolo più ambito della città; al momento del matrimonio però non c’è amore tra i due; esso si svilupperà lentamente, col tempo, con la conoscenza, il rispetto e la fatica di sopportare i tradimenti del marito.

Durante questi anni Florentino lavorerà sodo all’interno della Compagnia Fluviale dei Caraibi (appartenuta allo zio), intraprendendo una scalata sociale che lo porterà a sentirsi degno di meritare l’amore di Fermina Daza qualora lei sia di nuovo libera.

Nel tempo capita che, a volte i due si incontrino per la città ma, la donna, ostenterà sempre una grande freddezza nei confronti del povero protagonista.

Quando Juvenal Urbino muore in seguito ad una banale caduta da un albero, Florentino ribadisce la sua promessa d’amore che Fermina rifiuta sdegnosamente. I due iniziano però una corrispondenza epistolare che placa l’ira della donna e ne scioglie il cuore.

Questa, in estrema sintesi, la trama del libro; ma questo scritto di Marquez appartiene alla schiera di quei romanzi, in cui la trama è marginale; infatti la grandezza di questo libro sta nel modo in cui è stato scritto, nell’amore che trasuda dalle pagine, dalla meravigliosa capacità dell’autore di rendere i personaggi vivi e reali.

Non si può non parteggiare per Florentino; non si riesce a non trovare spocchiosa Fermina quando rifiuta l’amore di lui; non si può fare a meno di percepire come untuoso e antipatico Juvenal Urbino.

La grande capacità scrittoria di Marquez si evince in tutta la sua straordinaria meraviglia, mentre racconta le ambientazioni e nelle descrizioni dei paesaggi, al punto di far vivere al lettore tali sensazioni; il caldo appiccicoso delle navigazioni fluviali, i giorni di pioggia triste e uggiosa, i pomeriggi caraibici afosi ed indolenti scivoleranno sulla pelle del lettore come il leggero tocco di un pennello di tasso.

E’ una storia che si legge per il gusto stesso di leggerla; la narrazione raggiunge un ritmo seducente che coinvolge e trascina, e ci si lascia trasportare dalla storia senza mai annoiarsi o stancarsi.

Marquez dipinge un affresco in cui si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e di abitudini, non senza ironia. I personaggi creati in questo romanzo si aggiungono alla affollata schiera dei migliori personaggi della letteratura contemporanea.

Libro ovviamente molto consigliato.