Libri

1984

1984 di George Orwell edito da Classici Moderni Oscar Mondadori prima edizione 1949 è probabilmente uno dei pochi capolavori della letteratura del dopoguerra.

E’ un libro avvolgente o per meglio dire asfissiante. Racconta la storia di Winston Smith che vive nella Londra del 1984 dopo che il mondo si è diviso in due iperstati (molto simili tra loro) in perenne stato di guerra.  La nazione dove vive il nostro protagonista è governata con i principi del socialismo inglese (o Socin) del Grande Fratello che tutto vede e tutto sa. In ogni appartamento sono presenti degli schermi che servono alla polizia del pensiero (chiamata Psicopolizia) di vedere cosa fanno i vari cittadini in qualunque momento ne abbia desiderio. Il volume di questi “teleschermi”, su cui vengono trasmessi programmi propagandistici,può essere abbassato ma non spento del tutto. Ma, non solo nelle case le persone sono spiate ma ovunque esse si trovino; non esiste un luogo dove non siano presenti gli schermi del Grande Fratello.

Nel regno del Grande Fratello tutto è permesso (infatti non ci sono leggi scritte) tranne pensare, amare (se non per riprodursi), divertirsi (se non con i programmi della tv di propaganda). Insomma la vita di Winston è un vero inferno infatti la grande libertà dovuta alla mancanza di leggi è in realtà una prigionia perchè ogni pensiero, ogni azione, ogni moto dell’anima può essere sempre spiato dalla Psicopolizia che interviene al minimo sospetto.

Winston decide di fare una cosa “fuori dagli schemi” e decide di tenere un diario (non che sia illegale farlo ma, “se comunque fosse stato scoperto, non c’era dubbio che sarebbe stato condannato a morte, o a venticinque anni di lavori forzati.” scrivendolo su un quaderno che si procura al mercato nero con un pennino anzichè dettarlo al dittafono come è uso comune nella Londra di quell’epoca.

In questo libro non c’è molto altro eppure c’è moltissimo di più! C’è il tentativo di un uomo di riappropriarsi della propria unicità contro un sistema che massifica le persone uniformandone il modo di vestire, il modo di vivere e anche il modo di pensare. C’è il tentativo del Grande Fratello di annullare questa sua “ribellione”. C’è un uomo che vorrebbe vivere in maniera diversa ed invece non lo può fare e per questo inizia a lottare e poi c’è ancora tanto e tanto altro…

Lo ripeto è un libro asfissiante perchè già dalla prima pagina (e non è un modo di dire) manca il fiato quando si capisce lo stato in cui vivono questi poverini, come sono assuefatti ad una libertà fasulla e ad un controllo senza limite.

E’ ovviamente una società utopica ma molte delle cose ipotizzate da Orwell in questo libro si sono quasi avverate. L’annullamento delle differenze ideologiche fra le superpotenze, la tecnologia come mezzo di controllo sociale, la persecuzione degli oppositori politici (nelle dittature così come nei paesi democratici e liberali), la pubblicità martellante che di dice cosa pensare, come mangiare e quando fare l’amore. Pensate che con i nostri cellulari si può sapere in ogni momento dove siamo, inoltre con un buon CB le conversazioni cellulari possono essere captate da chiunque; la grande rete di Internet non è forse un grande fratello che cerca di farci pensare tutti allo stesso modo?

Forse Orwell, senza averne coscienza, aveva previsto quello che poi è successo.

LA GUERRA E’ PACE – LA LIBERTA’ E’ SCHIAVITU’ – L’IGNORANZA E’ FORZA è lo slogan del Grande Fratello e a me fa un pò di paura perchè nel mondo di oggi pare proprio che si stia realizzando questa simpatica tripletta!

 

 

 

 

Il mio credo, il mio pensiero

Il mio credo, il mio pensiero di M. K. Gandhi pubblicato da Grandi Tascabili Economici Newton prima edizione 1967 con il titolo di “The mind of Mahatma Gandhi” è una raccolta di pensieri di Gandhi ripresi da suoi scritti o dai discorsi che ha tenuto nel corso di tutta la sua vita.

I pensieri sono raccolti e ordinati per argomento in modo da avere una visione cronologica di quello che ha cercato di comunicare Gandhi su quel determinato argomento nel corso del tempo. A volte i concetti vengono ripetuti perchè in occasione di particolari discorsi veniva ripresa una certa argomentazione per meglio specificarla o per ampliarne il senso.

E’ un libro certamente di difficile lettura in quanto ogni stralcio è un vero e proprio concentrato di ideologia. Ogni pensiero merita un’analisi approfondita pertanto, a meno di non voler leggere solo con gli occhi e non con la mente, è necessario molto tempo per leggere tutto il volume. Alcuni concetti sono decisamente difficili in quanto legati ad una realtà (quella indiana) molto diversa da quella dove viviamo. A volte ci si imbatte in termini in lingua indiana di non facile comprensione. E’ vero che il libro è fornito di una legenda dove poter tradurre il termine ma questo non favorisce la concentrazione necessaria alla comprensione di quanto si sta leggendo.

Ribadisco, è stato decisamente difficile giungere al termine di questa lettura ma sicuramente ho imparato che esistono diversi modi per vedere le stesse cose, che basta cambiare il punto di vista e l’oggetto dell’osservazione acquisisce un aspetto differente. Non sempre ho condiviso il pensiero di Gandhi, a volte addirittura mi accorgevo di avere una posizione diametralmente opposta alla sua ma, il fatto stesso di conoscere e comprendere la sua posizione migliorava anche la comprensione e la conoscenza della mia.

Chiudo con un esempio di un pensiero gandhiano molto semplice: “La mia vita è un tutto indivisibile. Tutte le mie attività si fondono l’una nell’altra; e traggono tutte origine dal mio insaziabile amore dell’umanità”. Harian, 2 marzo 1934, p. 24.

 

 

Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

Non potevo aprire un blog sui libri e non mettere nemmeno un primo commento.

Il libro di cui parlo si chiama “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” è stato scritto da Roy Lewis e pubblicato da Adelphi – prima edizione 1960.

Non bisogna farsi influenzare dal titolo che potrebbe far pensare ad un libro pesante o difficile.  Non si tratta di un saggio scientifico ma anzi di un libro veramente divertente.

Racconta la storia di una famiglia di uomini preistorici (per la precisione del Pleistocene), delle loro difficoltà di vivere in quell’epoca ricca di pericoli e delle difficoltà nell’affrontare la vita dovendosi inventare tutte quelle “comodità” che oggi diamo per scontate.

Un curioso gruppo di persone che si trovò nella delicata situazione di chi dà all’evoluzione una spinta: la spinta da cui siamo nati tutti noi.

Il gruppo scopre il fuoco, la lancia,  il matrimonio e altri oggetti utili ma, ogni nuova scoperta, ogni nuovo percorso intrapreso, ogni nuova idea che viene realizzata genera situazioni umoristiche che non ci si aspetta. L’esigenza che li spinge verso tutte queste nuove scoperte è sempre la stessa: quella di “cucinare senza essere cucinati e mangiare senza essere mangiati”.

Ovviamente ci sono le dispute perchè ogni nuova scoperta deve essere catalogata come utile o negativa e tale giudizio cambia a seconda delle opinioni di chi lo esprime.

Io l’ho trovato un gran bel libro, divertente, simpatico e con tanti spunti di riflessione (troppo spesso infatti diamo per scontata l’utilità di un oggetto o di una idea senza renderci conto dei pericoli corsi per realizzarla o delle difficoltà che si sono dovute affrontare per far evolvere l’umanità); Le discussioni in merito alle nuove scoperte o invenzioni creano sempre situazioni divertenti. I personaggi sono ben raccontati e il libro scorre con grande facilità obbligando il lettore a prendere le parti di questi combattenti della vita.

Si, combattenti della vita ma sempre con il sorriso sulle labbra e con la certezza che per evolversi sia necessario sperimentare cose nuove e nuove idee.

Un libro che certamente arricchisce la mia biblioteca e che ogni tanto rileggo con gusto.

Anche solo poche pagine hanno il potere di riportare il sorriso sulle mie labbra.

 

I libri sono gli amici più fedeli

C’era bisogno di un altro blog?

Probabilmente no, ma non mi interessa. Mi piacciono i libri, mi piace leggere tutto, compreso il bugiardino delle medicine (a proposito… ma se si chiama bugiardino vi saranno contenute delle verità?), non riesco ad addormentarmi se prima non leggo almeno un paio di pagine di un libro. Probabilmente sono affetto da qualche rara malattia correlata ai libri e alla lettura.

Dunque: pronti, partenza… via!

In questo blog non vorrei raccontare solo le trame dei libri che leggo ma soprattutto le sensazioni che gli stessi mi trasmettono anche quando sono negative o quando il libro non riesce assolutamente a colpirmi.

Ovviamente intendo spaziare nel modo che più aggrada al mio cuore. Le mie sono opinioni personali pertanto non mi aspetto che sempre le condividiate; sappiate che accetto la critica quando non è offensiva. 

Come scegliero i titoli da commentare? Non ne ho la più pallida idea

Ogni quanto scriverò un commento? Non lo so, sicuramente dopo aver terminato di leggerlo o appena terminato di rileggere libri che nella mia vita ho amato e che fanno parte di me.

Da uno di questi prendo la frase con cui chiudo questa prima pubblicazione e … no, non vi dico da quale libro l’ho tratto e nemmeno chi lo ha scritto. Indovinatelo Voi. 

“Era una gioia appiccare il fuoco”.