Lolita

Lolita di Vladimir Vladimirovic Nabokov – prima edizione 1955.

E’ strano come la “cattiveria” della gente possa far danni. Di questo bellissimo romanzo avevo sentito solo parlare e credevo di sapere tutto, e invece non sapevo niente.

Dalla voce comune avevo intuito che fosse un libro scabroso, piccante, da indice ed invece è un bellissimo libro che parla di amore. Di un amore un po’ fuori dagli schemi ma pur sempre di amore. Certo un amore un po’ scabroso che nasce da un rapporto incestuoso e pedofilo ma la tenerezza con cui il protagonista parla della sua piccola Lolita è sintomo di un grande amore.

Ma andiamo per gradi e cominciamo con un brevissimo racconto della trama.

Il professore Humbert Humbert (voce narrante) è un professore di letteratura francese, quarantenne e di bell’aspetto che per circostanze fortuite si trova a fare conoscenza con Dolores Haze, dodicenne maliziosetta e spregiudicata di cui si innamora pazzamente.

Dolores ricorda al professore il suo grande amore di quando aveva tredici anni, Annabella.

Il professor Humbert è attratto morbosamente da quelle che lui stesso chiama “ninfette” e che illustrerà in una bellissima trattazione nel corso del libro.

All’inizio del loro rapporto l’attrazione da parte del professore è esclusivamente sessuale, non lo nego, ma nel corso della narrazione scoprirà di amare Dolores (che lui chiama Lolita) alla follia.

Pur di poter stare vicino a lei il professore sceglie di sposarne la madre; quando questa muore per un incidente, Humbert e Lolita partono per un lunghissimo viaggio sulle strade degli Stati Uniti. Dopo tanta peregrinazioni Humbert ottiene un nuovo impiego come insegnante in una cittadina e prova a dare a Lolita una parvenza di normalità, interpretando il ruolo di severo padre di famiglia.

La piccola si annoia e Humbert permette a Lolita (che si sente prigioniera) di frequentare un corso di teatro dove incontra il commediografo Quilty che aveva già conosciuto quando era stato ospite di sua madre.

Gli abitanti della cittadina mormorano sul rapporto tra Humbert e Lolita e quindi loro scappano ricominciando a viaggiare sulle strade degli Usa fino a quando Lolita viene ricoverata in ospedale e…

Il finale non ve lo racconto, per non togliervi la suspance della lettura.

La pubblicazione di questo libro è stata molto difficile perchè, vista la trama esplicita che parlava di pedofilia, molte case editrici si rifiutarono di pubblicarlo a meno che l’autore non tagliasse le parti più esplicite. Ovviamente Nabokov rifiutava e quindi il libro continuava a non venire editato.

Il libro è scorrevole e molto interessante; la capacità di scrivere di Nabokov è talmente elevata che sembra di provare le sensazioni che vengono raccontate. Tanto per fare un esempio, quando Nabokov racconta del caldo che prova Humbert nella casa della Haze, sembra davvero di sentire il morso caldo sulla pelle.

Ci tengo a precisare una cosa per non alimentare le voci che girano su questo libro.

Nelle oltre quattrocento pagine del romanzo non è contenuta alcuna descrizione o parola che possa essere ritenuta oscena e lo stile letterario è talmente elevato ed elegante, da potersi permettere di alludere senza mai descrivere apertamente, le situazioni scabrose.

Libro straordinario e scritto talmente bene da poter essere gustato da chiunque.

Chiudo questo piccolo racconto con l’incipit di questo libro. Un incipit dolcissimo che, per me, è tra i più belli di sempre.

Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo.li.ta.

Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita”.

Libro consigliatissimo.

 

Lolitaultima modifica: 2013-05-01T20:27:17+02:00da ilovebook
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