Il piacere

Il Piacere di Gabriele d’Annunzio edito da Einaudi.

Quando ho preso in mano questo libro avevo tanti timori; mi spaventava quello che avevo già letto di d’Annunzio (solo alcune poesie) e ricordavo la difficoltà nell’interpretare cosa volesse significare, ricordavo le sue frasi attorcigliate su se stesse, le sue metafore oscure, la sua lingua desueta e altissima…

Bene, di tutto ciò, in questo libro non c’è traccia. E’ un romanzo bellissimo, molto scorrevole ma al contempo molto riflessivo.

Il protagonista è Adrea Sperelli, un aristocratico romano di antica nobiltà, che vive una vita splendida (e senza nessun problema) che di divide tra mondanità, cene di gala, balli e donne.

Proprio le donne sono la “rovina” della beatitudine di Sperelli. Egli si innamora prima di Elena Muti con la quale ha una relazione di letto molto violenta che la donna interrompe senza dare vere spiegazioni al giovane (che però le scoprirà poco più tardi); e successivamente di Maria Ferres che sarà per lui un amore casto (anche se lui vorrebbe ma lei… niet!), angelicato, idilliaco; anche questo secondo idillio andrà male (anche perchè partiva da basi veramente poco solide) e Andrea tornerà alle attrattive di una Roma corrotta e lussuriosa, invischiato in una perversa sovrapposizione psicologica delle due donne amate.

Allucinante vedere come già nell’epoca in cui accadono gli avvenimenti narrati,  la maldicenza e il pettegolezzo regnassero sovrani, infatti le conversazione di Andrea con i suoi “amici” vertono sempre sulle donne, sulle quelle che hanno già conquistato, su fino a dove si sono spinti, e su come abbiano fatto a conquistarle.

Per me che conosco un pochino il centro di Roma (dove si ambienta buona parte del romanzo) è stato anche bello poter immaginare i tragitti che vengono fatti o a piedi ma più spesso in carrozza e “vedere” la meraviglia dei colori di Roma raccontanti magnificamente da d’Annunzio.

Alcuni momenti del racconto poi sono veramente intriganti, come per esempio quando Andrea partecipa alla gara ippica con le conseguenze di questa sua partecipazione per lui stesso, per i suoi amori e per la totalità della sua vita.

Per concludere vorrei riportare un paio di frasi, tratte dal romanzo, che mi sono particolarmente piaciute: “in quella carezza così tenue era tanto abbandono che fu su l’anima di lui la foglia di rosa sul calice colmo. La passione traboccò”;

“Preferite fra i mesi neutri l’aprile o il settembre? Il settembre. E’ più femminino, più discreto, più misterioso. Pare una primavera veduta in sogno”.

“… come se, penetrando nell’animo della donna, egli penetrasse nell’anima sua propria e ritrovasse la sua propria falsità nella falsità di lei”.

Sono decisamente entusiasta di questo libro, mi aspettavo un libro verboso e noioso ed invece è un libro frizzante e anche un pò “piccante” senza mai scadere nel volgare.

Non saprei dire se il personaggio di Andrea Sperelli mi sia più simpatico o più antipatico, certo non si può dire che lui sia una persona che lascia indifferenti.

Consigliatissimo.

Il piacereultima modifica: 2010-11-17T00:16:44+01:00da ilovebook
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