“Il sorriso di Angelica” di Andrea Camilleri edito da Sellerio – prima edizione 2010.

…l’ennesima avventura di Montalbano; l’ennesima vittoria di Camilleri.

Ho perso il conto di quanti libri di Camilleri con protagonista Montalbano ho letto; probabilmente tutti! eppure anche in questo libro non c’è traccia di stanchezza nè in chi li scrive (probabilmente Camilleri si è triturato i “cabbasisi” di Montalbano) nè in chi li legge (proprio come me).

L’istinto “sbirresco” di Montalbano si attiva quando iniziano ad accadere una serie di furti molto strani. Tutti i furti hanno due momenti ben distinti; Quando i proprietari sono nella casa di vacanza vengono addormentati con lo spray e vengono rubate solo le chiavi della casa di città che viene poi rapinata in un secondo momento ma sempre nel corso della stessa notte. Solo questi secondi furti fruttano un bel bottino; infatti i rapinati sono proprietari di beni di grande valore.

Montalbano sente puzza di bruciato in questi furti e nel corso della sua indagine entra in contatto (!) con la bella Angelica che lo riporta ai tempi delle cotte adolescenziali e la cui bellezza fa sì che Montalbano usi, nei suoi pensieri (neanche troppo puliti), i versi de “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto e della poesia “Adolescente” di Vincenzo Cardarelli. Inoltre Montalbano viene sfidato dal capo della banda che gli preannuncia l’ultimo furto aggiungendo che non sarà mai capace di comprendere il perchè di quel furto nè dove avverrà.

L’indagine prosegue e sembra non approdare a nulla anche perchè Montalbano decide di nascondere il segreto che gli rivela Angelica e invece piano piano i pezzi del puzzle vanno al loro posto e, l’istinto di Montalbano approda felicemente alla riva della soluzione.

Il bello di questa nuova avventura (come di tutte le precedenti) si trova non tanto nella trama quanto nella familiarità dei personaggi (la perspicacia di Montalbano, la logica stringente di Fazio, l’amicizia coadiuvante di Augello oltre allo straodinariamente macchiettistico Catarella, e di tutti gli altri); nella capacità di Camilleri di raccontarci la sua meravigliosa terra, nel farci sentire i profumi e i sapori della sua Sicilia ma soprattutto nella musicalità meravigliosa di un dialetto difficilissimo eppure così comprensibile una volta lette solo poche pagine.

Consigliatissimo!