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Open

Open di Andre Agassi edito da Einaudi prima edizione 2009.

Il sottotitolo del libro è “La mia storia”, e chiaramente è la biografia, anzi l’autobiografia di Andre Agassi.

Pur trattandosi della vita di uno sportivo non è un libro banale ed il tennis serve all’autore solo per raccontarci la vita che riempie le pause dal tennis.

Il primo capitolo si intitola “La fine” e inizia dicendo “Apro gli occhi e non so dove sono o chi sono. Non è una novità: ho passato metà della mia vita senza saperlo. Eppure oggi è diverso. E’ una confusione più terrificante. Più totale”.

Tutto prende le mosse dall’ultimo incontro che gioca Agassi come professionista e dalle difficoltà di affrontare, non tanto l’avversario oltre la rete, quanto quello che vive nella sua testa.

Entriamo così nel flusso di pensieri di Andre che ci racconterà tutta la sua esistenza; dall’infanzia in famiglia con un padre ossessionato dall’idea del successo come chiave per la ricchezza, al matrimonio farsa con Brooke Shields, fino al vero amore che arriva quando meno ce lo si aspetti.

Non voglio anticipare niente a chi deciderà di affrontare questo libro che è scritto proprio come un romanzo; però al contempo vi dirò quale è stato l’episodio che ho sentito maggiormente come mio. Andre racconta del “drago” che è un lanciapalle che suo padre ha modificato perchè le palline vengano scagliate più spesso e più forti del normale. Questa figura del drago inseguirà il tennista per tutta la sua vita sportiva.

Dal punto di vista letterario è scritto molto bene, lo stile è scorrevole e molto intrigante. Non vi annoierete mai durante la lettura di questo libro e, se come me avete guardato il tennis degli anni 80-90, allora farete anche un bel giro nei ricordi leggendo il resoconto delle partite giocate da Agassi.

La parte però che maggiormente vi rimarrà dentro il cuore sono le sensazioni e le emozioni di un ragazzo che non ha mai capito cosa volesse fare, ma che di certo non avrebbe mai voluto giocare a tennis.

Allego gli scritti presenti sul quarto di copertina iniziale e finale tanto per farvi capire cosa potrete trovare nel libro.

Se colpisci 2500 palle al giorno, cioè 17500 la settimana, cioè un milione di palle l’anno, non potrai che diventare il numero uno. Questo è quello che il padre-padrone di Agassi ripeteva ad Andre bambino, costringendolo ad allenamenti disumani nel cortile di casa contro una sorta di drago sputapalle di sua invenzione. Un padre dispotico e ossessivo che con i suoi metodi brutali diede l’avvio a una delle carriere sportive più sfolgoranti e anche controverse di tutti i tempi. Perchè Andre Agassi con i suoi capelli ossigenati, l’orecchino e le tenute sportive più da musicista punk che da tennista, ha sconvolto l’austero mondo del tennis”.

Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giovare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perchè non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l’essenza della mia vita…”.

Libro consigliato.

Limonov

Limonov di Emmanuel Carrére edito da Adelphi prima edizione 2011.

Limonov non è un personaggio di fantasia ma una persona esistente. Il suo nome è Edward Veniaminovich Savenko nato del 1943; scrittore e politico russo, fondatore e leader del partito Nazional-Bolscevico viene definito come un nazionalista moderato, socialista della linea dura e attivista dei diritti costituzionali. Nel corso del libro scopriremo che fu avversario politico di Vladimir Putin e alleato dell’ex campione mondiale di scacchi Gary Kasparov.

Il libro ha uno sviluppo obbligatoriamente temporale che prende le mosse dall’infanzia nella città di Kharkov in Ucraina dove la famiglia si è trasferita; nel corso della lettura scopriremo come la sua vita nella cittadina ucraina gli stesse stretta e già allora non sopportava certe angheria che viveva. Durante l’adolescenza frequenta bande di strada con il contorno di piccoli reati. Durante questo periodo inizia a scrivere i suoi versi.

Nel 1967 si trasferisce a Mosca dove sposa Yelena Shchapova, svolge i più vari lavori ma riesce ad entrare in contatto con l’ambiente letterario della città e riesce a pubblicare a proprie spese, i primi volumi.

Nel 1974 la coppia lascia Mosca e si trasferisce a New York dove Limonov lavora per un giornale in lingua russa come correttore di bozze; frequenta circoli punk, conosce Lou Reed e scrive il suo primo libro.

Nel 1982 si separa dalla moglie e si trasferisce a Parigi dove collabora con diversi giornali attraverso i quali rafforza la sua immagine di “rosso-bruno” (fascio-comunista) o nazional bolscevico.

Lo vedremo poi tornare in Russia alla caduta del regime comunista e impegnarsi nella vita politica del paese con risultati poco più che mediocri.

Sicuramente la vita di Limonov è stata (ed è tutt’ora) una grande avventura controcorrente; come dice l’autore nelle prime pagine del libro “è stato teppista in Ucraina, idolo dell’underground sovietico, barbone e poi maggiordomo di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei balcani e ora, nell’immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio”. E se Carrère ha deciso di scriverlo, figurarsi se non lo faccio io.

Ultima annotazione: è indubbiamente un libro strano su un personaggio che, personalmente, ignoravo totalmente. Eppure devo ammettere che la lettura di questa biografia è sicuramente affascinante; forse per la vita del protagonista o forse per l’abilità scrittoria dell’autore che non concede pause nella suspance narrativa. Inoltre, con la lettura di questo testo, ci viene raccontata (in maniera assolutamente parziale) la situazione russa dagli anni ’60 ai giorni nostri.

Libro sicuramente interessante.

P.S. Ho delle difficoltà a trascrivere i nomi russi, quindi se trovate qualche errore… bhe siate magnanimi!