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Il seggio vacante

Il seggio vacante di J. K. Rowling edito da prima edizione 2012.

Si tratta del primo romanzo pubblicato dalla Rowling dopo la fortunatissima saga del maghetto Harry Potter; l’aspettavamo tutti al varco per poterla giudicare ma, se ancora ce ne fosse bisogno, la signora ha dimostrato il suo grande valore di scrittrice contemporanea con un romanzo avvincente, introspettivo e illuminante sulla vera natura dei rapporti umani.

Nella cittadina di Pagford, piccolo centro della provincia inglese, il potente e rispettato Barry Fairbrother muore improvvisamente mentre accompagna la moglie Mary al ristorante per festeggiare l’anniversario.

Pagford è in apparenza, un idilliaco borgo con la piazza acciottolata, i giardini sempre ben curati, una antica abbazia; ma dietro questa facciata di sogno si nasconde una realtà piena di conflitti. Conflitti tra ricchi e poveri, antiche lotte tra conservatori e progressisti, ataviche battaglie tra genitori e adolescenti, mogli e mariti, insegnanti e studenti, fratelli e sorelle…

Barry, banchiere e allenatore della squadra di canottaggio della scuola Winterdown di Yarvil, era un uomo affabile, sempre sorridente ed altruista che si è sempre impegnato per lo sviluppo dei quartieri più degradati della città dai quali egli stesso proveniva. Si interessava di chi, come era stato lui, viveva in condizioni disagiate cercando di migliorarne la condizione, soprattutto dei giovani che forgiava attraverso il canottaggio.

Alla sua morte improvvisa e devastante, nella piccola comunità si apre l’aspra battaglia per conquistare il suo seggio nel consiglio municipale. La dipartita del caro Barry, amato da tutti ma anche odiato da parecchi, libera quelle forze che per troppo tempo sono state trattenute all’interno del paese, dando il via ad uno scontro frontale che nasce da invidie sopite, rivalità, pregiudizi, egoismi, frustrazioni, odio razziale e anche fantasie morbose.

Così, nel corso della storia, vediamo i vari personaggi rivelare la propria vera identità, quasi come se togliendo una maschera, svelassero che la cortesia, l’affabilità, l’affetto erano state solo un mezzo per raggiungere i propri scopi.

Alla fin fine poco importa chi la spunterà e diventerà il nuovo consigliere municipale, perchè quando il clamore degli eventi dapprima grotteschi, e poi progressivamente sempre più tragici si sarà placato, la vita di molti abitanti di Pagford, così come la vita del paese, non saranno più le stesse.

Non scopro certo io il valore della Rowling come scrittrice eppure questo per lei, è stato probabilmente un libro difficilissimo da scrivere, perchè sapeva che tutti l’avrebbero giudicata sulla scorta del successo della saga precedente; nonostante tutta questa tensione la “english lady” produce un romanzo molto ben costruito e ricco di personaggi raccontati con dovizia di particolari.

I personaggi sono disegnati in maniera approfondita e non si può fare a meno di parteggiare per tizio e non sopportare caio, indignarsi per gli atteggiamenti di qualcuno e gioire segretamente per le piccole vittorie di un altro personaggio della storia.

La trama è avvincente anche se la numerosità degli attori costringe a volte il lettore, a fermarsi per cercare di ricostruire il personaggio, la sua storia e il suo passato; come tutti i buoni romanzi è difficile, alla fine di un capitolo, trovare il coraggio di chiudere il libro perchè la tensione, quasi palpabile, forza la volontà e costringe a leggere ancora un po’.

Libro consigliato.

 

I pilastri della terra

I pilastri della terra di Ken Follett – edito da Mondadori, prima edizione 1989.

Sono conscio del fatto che adesso mi attirerò l’odio degli estimatori di Ken Follet, ma devo dire che questo libro proprio non mi è piaciuto. L’ho trovato lento e noioso. In alcuni passaggi ho addirittura pensato di abbandonarlo perchè rischiavo di spegnermi dalla noia e dal sonno generato dalla lettura.

Credo che Follett abbia esagerato. Troppi personaggi, troppe storie, troppe pagine; probabilmente se il libro fosse stato di 300 pagine circa, e avesse seguito in maniera lineare la storia di un solo personaggio, forse sarebbe stato un buon libro, ma nel romanzo di Follett c’è troppo di tutto.

Provo a fare un brevissimo riassunto.

L’azione si svolge a Kingsbridge (una località immaginaria nel Wiltshire, in Inghilterra) tra il 1123 e il 1174 durante la costruzione di una cattedrale.

Sullo sfondo degli avvenimenti storici si snodano le avventure dei personaggi e viene illustrato lo scontro in atto nel medioevo tra la nobiltà ancora arroccata a difesa dei propri privilegi, e la nascente borghesia mercantile, che si sta sviluppando nella città, la quale tenta di liberarsi dai fardelli del feudalesimo.

La costruzione della cattedrale, che sembra essere il motivo principale della narrazione, in realtà funge soltanto da legante delle biografie dei personaggi, che ruotano intorno al monastero di cui l’abate Philip è priore.

Nel monastero arrivano stremati ed affamati il “mastro costruttore” Tom e la sua famiglia. Tom cerca un lavoro nella cattedrale e soltanto la furbizia e il coraggio del figliastro Jack farà in modo che questo progetto vada in porto.

Tom ha un figlio, Alfred, e i rapporti tra quest’ultimo e il figliastro Jack sono tutt’altro che idilliaci.

Nel corso della narrazione vedremo più volte scontrarsi i due fratelli con alterne fortune. Uno dei due realizzerà la propria vita a discapito dell’altro, rubandogli addirittura la fidanzata; l’altro sarà costretto ad andarsene lontano per il mondo per trovare la chiave della propria realizzazione e per scoprire le proprie radici ed il nome del vero padre.

Nel romanzo si intreccia anche la storia di Aliena che passa da figlia del ricco conte a indigente costretta a mendicare, che viene violentata da un barbaro signorotto e che dedica la sua vita alla vendetta, alla cura del fratello e alla riconquista del titolo di conte usurpato dal violentatore.

Al fine di raggiungere i suoi scopi Aliena decide di escludere l’amore dalla sua vita, e per questo rifiuta tutti i pretendenti che ne chiedono la mano.

Ma l’amore si muove per vie misteriose e, quando meno Aliena se lo aspetta, scoprirà di essere innamorata di una persona che ha sempre avuto attorno, e che mai ha pensato potesse essere un pericolo. Chiaramente se ne renderà conto quando la persona in questione sarà partita.

Aliena deciderà di intraprendere una strada pericolosa e insolita per una donna dell’epoca, e inizierà un viaggio per ritrovare il suo amore.

Molte altre sono le storie che vengono raccontante in questa opera mastodontica di Follett; molti di questi personaggi sono davvero esistiti e ne viene ripresa la storia; la guerra tra l’Imperatrice Matilda e Re Stefano è realmente avvenuta così come l’assassinio dell’Arcivescovo di Canterbury Thomas Bechet.

Inoltre nel prologo viene raccontata una storia che apparentemente non ha alcun legame con tutta la narrazione successiva. Soltanto alla fine del libro si comprende il collegamento.

Insomma proprio come dicevo all’inizio in questo libro che di tutto e, proprio per questo, la narrazione risulta di difficile comprensione.

I personaggi sono sicuramente ben descritti e la capacità di Follett di descriverli fa si che il lettore si trovi certamente a parteggiare per i buoni, e ad odiare violentemente i cattivi.

Un’altra cosa che assolutamente non sono riuscito a sopportare (e lo ammetto candidamente, saltavo le pagine) è la parte sulle tecniche di costruzione della cattedrale; tutte quelle dissertazioni su archi a sesto acuto eccetera le ho trovate assolutamente mortifere.

Lo ripeto, nel tentativo di costruire una storia completa sotto tutti i punti di vista, Follett probabilmente esagera, e introduce troppe vite e troppe storie rendendo il romanzo, che poteva essere un capolavoro, un libro difficile, pomposo, esagerato e noioso.

Ovviamente libro NON consigliato.