Il libro delle anime di Glenn Cooper edito da EditriceNord, prima edizione 2010.

Questo è un libro che parla di un libro; il libro a cui ci si riferisce è stato scritto nel 1297 da innumerevoli scrivani coi capelli rossi e gli occhi verdi forse toccati dalla grazia divina, forse dal tocco del diavolo. E’ un libro strano perchè non è né un saggio, né un romanzo. In realtà il libro fa parte di una biblioteca molto più grande formata da un’infinità di volumi in cui sono contenuti il nome e la data di nascita e di morte di tutti gli uomini vissuti dall’VIII secolo in poi.

Questa biblioteca è stata ritrovata ed è ora segretamente ospitata nella famigerata Area 51 ma un volume è stato trafugato e rispunta fuori ad un’asta scatenando immediatamente una battaglia tra lo sconosciuto ma molto agguerrito Club 2027 e il capo della sicurezza dell’Area 51.  Quando il libro viene assegnato al Club 2027 la CIA, il Pentagono e l’FBI si mettono in moto per recuperare quel testo, perchè questa falla nella sicurezza dell’Area 51 mette a repentaglio l’operazione Helping Hand che deve partire entro pochissimi giorni.

Ovviamente non vi racconto come va a finire; però diciamo che se l’idea del libro è sicuramente interessante lo svolgimento della trama è abbastanza banale e anche i supposti colpi di scena si rivelano essere abbastanza inutili. Ammetto che non mi è particolarmente piaciuto, senza infamia e senza lode.

Glenn Cooper sa sicuramente come si scrive ma questo romanzo non ha spunti, nè idee, non è particolarmente interessante. Non voglio dire che sia noioso anzi la lettura è sicuramente scorrevole ma manca dei grandi colpi di scena o della suspance di Wilbur Smith.

Questo volume segue il precedente “La biblioteca dei morti” ma non è necessario aver letto il primo per poter poi leggere questo, anche se i riferimenti sono parecchi.