Siamo solo amici di Luca Bianchini edito da Mondadori – prima edizione 2011.

E’ il secondo libro di Bianchini che leggo e che recensisco e anche questo libro mi ha confermato quanto già avevo notato nel corso della lettura del primo; Luca Bianchini infatti, è un autore che ha la rara capacità di nascondere i sentimenti dietro la normalità della vita e quando li svela, ci si accorge che sono sempre stati lì, in bella mostra, e che non li abbiamo notati solo perchè la nostra attenzione è stata abilmente attratta dal luccichio della polvere dorata con cui l’autore ha cosparso la quotidianità.

I protagonisti principali di questa ultima fatica di Bianchini sono due portieri; Giacomo portiere di un albergo di Venezia, e Rafael portiere (o sarebbe meglio dire ex-portiere) di una squadra di calcio brasiliano.

I due hanno caratteri diametralmente opposti; tanto Giacomo è asserragliato in difesa delle proprie posizioni, dei propri sentimenti e non permette agli altri di conoscere la sua vera personalità, tanto Rafael è solare, aperto, pronto a dare tutto sé stesso alle persone con cui entra in contatto; si potrebbe dire che Rafael è un Giacomo senza filtri.

Nel corso della narrazione le loro strade si incontrano e la luce di Rafael riesce, per una volta, a fare breccia nella cortina di nebbia che avvolge la vita di Giacomo.

Ovviamente in scena con i protagonisti ci sono anche le donne che loro amano e con questo espediente l’autore ci racconta anche come affrontino l’amore i due personaggi.

La maggior parte della storia si dipana tra le calli e i campielli di una Venezia lasciata all’immaginazione del lettore. In fondo è inutile cercare di raccontare una città che bene o male tutti ricordiamo, immaginiamo e sogniamo.

Nel corso della storia ci sono amori infiniti che però finiscono e amori imprevedibili che però cominciano; ci sarà tempo per i dialoghi silenziosi dei vari attori, amori iniziati ma mai dichiarati e finiti prima ancora di nascere (o forse mai nati per mancanza di un certo coraggio).

C’è la leggerezza della giovinezza così come l’assennatezza dell’età adulta; e quando queste due realtà si incontrano i fuochi d’artificio esploderanno bellissimi sul nero velluto della notte. Proprio perchè l’autore non si vuole far mancare niente c’è anche una prostituta che però assomiglia a Gesù.

Fino all’ultimo capitolo non si capisce dove voglia andare la storia ma quelle ultime pagine sistemano i pezzi più importanti del puzzle e l’immagine che si forma, con lo sfondo della Venezia più sfavillante, è straordinariamente commovente.