Milioni di milioni di Marco Malvaldi – edito da Sellerio, prima edizione 2012.

Avete mai letto un giallo che però non è un giallo? Ecco, questo è esattamente il succo di questo libro. E’ il primo libro di Malvaldi che leggo e sono quasi sicuro che sarà anche l’ultimo.

Nel comune di Montesodi Marittimo (che a dispetto del nome si trova in montagna), quasi un cognome su due contiene il patronimo Palla. Tale secondo cognome è l’eredità del vecchio marchese Filopanti Palla che era un gran gaudente.

Un’altra caratteristica degli abitanti del comune è una forza quasi sovrumana; per questo motivo una università invia il genetista Piergiorgio Pazzi insieme ad un’esperta di archivi con il compito di studiare le ragioni di questa forza.

Il genetista viene ospitato dalla signora Annamaria Zerbi Palla, maestra in pensione del paese, che durante la notte muore. Sembra una morte naturale (visti i problemi di cuore della vecchia signora) eppure ad un esame più attento si scopre che si tratta di un omicidio.

Sia il maresciallo che il sindaco sono concordi nel non rivelare agli abitanti del paese, che si tratta di un omicidio per non agitare le acque, e di conseguenza, per avere maggiore agio nel condurre le indagini.

Nella notte in cui si è svolto l’omicidio una gran nevicata ha isolato il paese dal resto del mondo, impedendo a chiunque di entrare, ma soprattutto, all’assassino di uscire.

Visto che Pazzi è stato ospitato dalla defunta e che è stato lui a scoprire l’omicidio si sente personalmente interessato e inizia a collaborare con i due improvvisati detective; tutto sembra convergere sulla colpevolezza del genetista quando, con l’aiuto dell’archivista…

Il resto ovviamente lo scoprirete da voi.

Il libro è scritto con una ironia che vorrebbe, negli intenti dell’autore, ricordare quella di Camilleri senza mai riuscire davvero ad avvicinarsi al genio siciliano; al massimo strappa un tenue sorriso senza mai prorompere in una vera risata.

I personaggi, seppure pochi, non sono minimamente raccontati nei loro veri sentimenti. Solo la scrittura è scorrevole e quindi rende il libro veloce e molto facile alla lettura.

Non c’è molto altro da dire se non che anche il colpo di scena che porta alla risoluzione del caso, è un colpo di scena un po’ banale. Infatti, un giallista un po’ esperto capirebbe agevolmente la chiave che muove tutta l’indagine e giungerebbe alla conclusione molto prima dell’autore.

Insomma per tutto quanto sopra indicato sono rimasto abbastanza deluso da questo romanzetto, soprattutto per l’enorme pubblicità con cui è stato proposto il volume.

Libro non consigliato.