Micro di Michael Crichton edito da Garzanti prima edizione 2011

Romanzo carino ambientato alle Hawaii immerso in una natura lussureggiante.

Nel buio ufficio di periferia di un avvocato regna il silenzio. Tutto è in ordine tranne i tre cadaveri stesi sul pavimento. La polizia non troverà segni sul loro corpo, sei dei tagli piccolissimi ma profondi e letali. L’unica altra cosa fuori posto in tutto l’ufficio è un minuscolo robot, quasi invisibile all’occhio umano, dotato di lame affilatissime.

Nel paradiso delle Hawaii la Nanigen Enterprise conduce esperimenti molto pericolosi. Lo scopo dichiarato è quello di ricercare nuove medicinali per guarire le malattie rare ma, in realtà, costruiscono delle armi miniaturizzate per tutt’altro scopo.

Sette entomologi vengono “assunti” dalla Nanigen e condotti sull’isola di Ohau dove si trovano in mezzo ai guai. Per motivi che non vi spiego vengono miniaturizzati e devono fuggire dal laboratorio per sfuggire a morte certa. Si ritroveranno a dover combattere per le loro vite contro quegli stessi insetti che per tanto tempo hanno studiato e sezionato, solo che ora per loro sono dei mostri enormi e dotati di armi micidiali.

Opera postuma di Michael Crichton deceduto nel 2008; La casa editrice americana e la Fondazione Crichton decisero nel 2009 di affidare il completamento del romanzo allo scrittore Richard Preston.

Alla sua morto Crichton aveva completato solo circa un terzo del romanzo e l’opera di Preston si è basata sugli appunti trovati tra le carte e nel computer dello scrittore.

Chiaramente non vi dirò come va a finire questo fanta-thriller, però posso dirvi che non mi ha esaltato (forse per l’argomento che non trovo particolarmente affascinante).

L’idea è sicuramente piacevole ed è stato interessante leggere di come gli uomini si possano trovare in difficoltà con gli insetti, che sono certamente più predisposti dalla natura ad affrontare pericoli e nemici; però posso dire che non è stata una delle letture più affascinanti e coinvolgenti.

I personaggi sono molto ben descritti soprattutto nelle loro difficoltà psicologiche ad abituarsi alla nuova situazione ma non mi sono affezionato a qualcuno in particolare.

Soprattutto, mi ha deluso il finale che ho trovato un po’ affrettato e senza colpi di scena. Certo era difficile uscire da quel ginepraio che l’autore aveva creato ma forse avrei preferito un finale diverso, meno movimentato ma più affascinante e cervellotico.

Libro non particolarmente consigliato.