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Caccia al tesoro nell’universo

Caccia al tesoro nell’universo di Lucy e Stephen Hawking, edito da Oscar Mondadori, prima edizione 2015.

In questa seconda avventura si riforma la vecchia compagnia che abbiamo già conosciuto nel libro precedente (La chiave segreta dell’universo, recensita in questo blog) per affrontare una nuova prova; ancora una volta i ragazzi salveranno letteralmente il mondo ma quasi nessuno ne verrà a conoscenza.

George si annoia perché la sua amica Annie è dovuta partire per l’America insieme a mamma e papà. Cosmo, il supercomputer, è stato spento e giace in qualche recesso dell’istituto di ricerca a prendere polvere. All’improvviso Annie comunica a George che c’è una grossa novità ma che è necessario che lui vada negli Stati Uniti per aiutarla a risolvere questo nuovo mistero pericolosissimo.

Non è per niente facile per un ragazzino figlio di una coppia ecologista estremista, vegana e che si coltiva le verdure nel proprio orto (perché quelle che vendono sono tutte avvelenate), convincerli a mandarlo dall’altra parte del mondo. Però accadono in sequenza una serie di cose che aiuteranno il giovane George a realizzare il suo desiderio.

Mamma e papà vincono la possibilità di partecipare ad un campo ecologico famosissimo, inoltre l’eccentrica e un po’ sorda nonna Mabel si offre di pagare e accompagnare George in Usa salvando di fatto la situazione e mettendo i genitori di George in condizione di non poter proferire verbo.

Quando finalmente il dinamico duo si ricompone, Annie racconta a George di aver ricevuto sul proprio computer uno strano messaggio, di origine sconosciuta se non addirittura aliena. Nonostante l’acutezza mentale della ragazza, ella non è stata ancora in grado di discernere precisamente quale fosse l’intento del messaggio, ma certo non si trattava di un invito ad una festa.

Dopo essersi lambiccati il cervello i due amici trovano finalmente la strada da percorrere; Innanzitutto devono scoprire dove è stato “sepolto” Cosmo, perché solo grazie alle sue super abilità potranno avere una benché minima speranza di portare a termine l’avventura. Ovviamente per riuscire a farlo dovranno fidarsi solo di se stessi e delle proprie abilità per mettere nuovamente in salvo l’umanità che ha il simpatico vizio di ficcarsi sempre nei guai.

Proprio perché si tratta di un libro per ragazzi la sinossi può sembrare molto semplice ma, il libro è corredato da una serie di interventi riguardanti l’universo e i suoi componenti scritti da astrofisici, astronomi, scienziati di grande fama, tra cui lo stesso Hawking.

Romanzo scritto in maniera avvincente, i personaggi sono tutti ben raccontati, le ambientazioni sono le più affascinanti che si possano trovare e poi c’è un computer talmente super da essere in grado di…

I ragazzi sono attratti dall’avventura e intanto imparano a conoscere le meraviglie che ci circondano e il loro funzionamento.

Nuovamente i due Hawking hanno fatto centro con questo secondo volume avventuroso e affascinante.

Tutta la saga dei libri di Hawking è utile per avvicinare i ragazzi alla lettura, soprattutto quelli che sono affascinati dal cosmo e dai viaggi interstellari.

Libro consigliato.

Lucernario

Lucernario di José Saramago edito da Feltrinelli, prima edizione 2011.

Prima di avventurarci nel racconto di questo romanzo del grande autore portoghese, è necessaria una brevissima nota introduttiva.

José Saramago muore nel 2010 ma questo romanzo è stato scritto sessanta anni prima da un Josè giovane che ancora non era assurto all’onore delle cronache letterarie. La mancata pubblicazione si deve innanzitutto alla casa editrice a cui l’autore invio il manoscritto (di cui non aveva una copia), che rifiutò la pubblicazione; così il volume, anziché essere gettato, venne posto negli archivi della casa editrice.

Solo dopo molti anni Saramago richiese la restituzione del manoscritto che però sembrava essere andato perduto. Fortunatamente durante il trasloco dell’editore si rintracciò il volume e la casa editrice chiese all’autore il diritto di pubblicarlo; l’autore negò l’autorizzazione e decise che non sarebbe mai stato pubblicato se non dopo la sua morte.

Nel romanzo l’autore ci racconta la vita di un condominio della zona popolare dove vivono sei famiglie. L’azione è ambientata nella Lisbona salazarista del 1952.

La trama del romanzo è abbastanza semplice. Sembra quasi che le pareti di questo condominio siano di vetro e ci permettano di vedere le vite dei suoi abitanti. Scorgiamo quindi la famigliola distrutta dal dolore della perdita della figlioletta; ci accostiamo alla vita della famiglia che combatte per garantire alla figlia un avvenire sereno, e al desiderio di questa figlia di fuggire da quell’ambiente opprimente che è la sua stessa casa; spiamo la vita serena di una donna sola che sfrutta la propria bellezza facendosi mantenere dal ricco amante, senza che questo sia, per lei, motivo di preoccupare o remora; entreremo nella vita del vecchio calzolaio e di sua moglie quando decidono di affittare una stanza della casa ad Abel, un giovane intellettuale libertario che legherà con i padroni di casa (soprattutto con il ciabattino) e che darà una forte scossa alla loro routinaria esistenza, senza però che questa cambi veramente.

Il rapporto tra Abel e il vecchio padrone di casa è sincero e profondo (quasi un amore ante litteram); li vediamo in un formale balletto di avvicinamenti ed allontanamenti, frequentarsi, annusarsi, studiarsi, conoscersi ed abbandonarsi.

E’ folle notare come in questo romanzo giovanile di Saramago ci sia già “in nuce” tutta la poetica del grande scrittore andaluso; quasi come se avesse voluto racchiudere le caratteristiche della sua scrittura in un unico testo e come se, i successivi romanzi, fossero una rielaborazione estesa dei temi trattati in questo primo volume (che però sarà l’ultimo in ordine di pubblicazione).

Che dire della capacità descrittiva di Saramago che non sia già stato detto abbondantemente? Come al solito il grande portoghese racconta immagini, sensazioni, emozioni e personaggi in maniera meravigliosa lasciando sempre al lettore la possibilità di personalizzare con la propria fantasia quelli che sono gli elementi raccontati. Ecco quindi che ognuno di noi si ritrova catapultato in una Lisbona che è uguale a sé stessa ma al contempo assolutamente unica ed incondivisibile, a contatto con i personaggi che sono diversi di lettore in lettore.

Forse questa è proprio la chiave che ha portato Saramago al grande successo letterario e alla assegnazione del Premio Nobel per la letteratura nel 1998.

Anche se non serve dirlo, libro consigliatissimo

Einstein – La sua vita, il suo universo

Einstein – La sua vita, il suo universo di Walter Isaacson edito da Oscar Mondadori prima edizione 2007.

Non so voi, ma io ho sempre immaginato Einstein come un signore anziano un po’ strano e con una massa di capelli scompigliati che riempiva lavagne su lavagne di formule complicate ed invece il ritratto che viene fuori dalla lettura di questo libro è quello di un uomo normale, con un cervello eccezionale che cerca in tutti i modi di trovare una formula al caos del mondo. Una formula che valga tanto per il micro quanto per il macro-cosmo.

Ovviamente, essendo una biografia, racconta la vita nel suo divenire. Quindi seguiremo prima il giovane Albert con le sue difficoltà di trovare un’occupazione che sia consona ai propri studi; Lo vedremo dibattersi nelle difficoltà di convenzioni sociali che non sempre condivide e che raramente comprende; spieremo dalla sua spalla la fase intuitiva e creativa delle sue scoperte.

Però vedremo anche l’uomo Einstein; i suoi amori giovanili, il suo impegno con la prima moglie con cui credeva di avere in comune l’universo, le difficoltà di interazione con i figli, l’avvento del vero amore con una donna che fatica a capire le sue motivazioni scientifiche, l’esule che scappa in terra straniera perchè non condivide la brutalità del proprio paese, l’impiegato dell’ufficio brevetti di Berna e tanti tanti altri momenti.

Troppe sono le cose che questo libro racconta ma vorrei soffermarmi brevemente su un paio di esse. Innanzitutto una cosa mi ha stupito. Come scienziato Einstein non effettuava verifiche empiriche alle proprie intuizioni basate su esperimenti mentali ma lasciava alla comunità scientifica l’onere della confutazione; invece, come uomo, mi ha fatto sorridere e piacevolmente sorpreso la sua grande capacità di ironizzare su qualsiasi argomento, la sua grande arguzia nel discorrere con chiunque avesse il piacere di entrane nell’arena della sua vita. Si racconta che all’ufficiale della Dogana che gli chiese: “razza?”, rispose senza porre tempo in mezzo “umana, spero”!

Il modo di scrivere di Isaacson è perfetto per raccontare, anche a chi non ne ha mai sentito parlare la vita dei grandi. Già avevo letto la sua biografia di Steve Jobs e con questo libro ho avuto la conferma della sua notevole capacità di essere voce narrante discreta ma potente delle esistenze dei grandi uomini.

Ovviamente nel libro sono presenti anche le elaborazioni ed i ragionamenti sui vari argomenti che il grande scienziato fece nel corso delle sue ricerche, e devo ammettere che di molti di questi argomenti ignoravo (e continuo ad ignorare quasi totalmente) il significato. Soprattutto su quegli argomenti che maggiormente si discostano dalla realtà come la teoria delle stringhe o come Einstein sia pervenuto alla famosissima equazione E=mc2.

Però non dovete farvi intimorire da queste piccole difficoltà, il valore del libro si estrinseca anche solo nella narrazione della vita avventurosa (per certi versi), riflessiva per altri di un uomo che da solo ha cambiato il mondo, e che ha smentito Lord Kevin che agli inizi del 900 dichiarava che la fisica non aveva più nulla di nuovo da scoprire.

Libro consigliato.