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L’odore dei libri

L’odore dei libriGiancaspro Mauro, edito da Grimaldi & C. Edizioni, prima edizione 2007.

Piccola raccolta di storie legate in qualche modo all’oggetto libro. Si tratta di 16 storie che raccontano l’oggetto libro come oggetto idealizzato.

Ovviamente non posso fare il riassunto di tutte le storie ma per farvi capire di cosa si tratta vi propongo un brevissimo riassunto di un paio di esse. Le due storie che ho scelto per voi sono una l’opposto dell’altra. Nella prima il libro è idolatrato e considerato come una entità viva e vitale, mentre nella seconda è considerato come una cosa inutile.

La prima storia racconta di quello strano paese in cui, senza apparente motivo e all’improvviso, tutti i cittadini sono stati colti dalla voglia irrefrenabile di leggere. Le librerie sono state prese d’assalto, così come le biblioteche pubbliche, da orde di persone che voleva acquistare o noleggiare uno o più libri da leggere.

La libreria presa d’assalto. File interminabili all’ingresso del negozio. E, quando entravano, sembravano cavallette su un campo di grano. Hanno comprato di tutto, hanno chiesto di tutto, hanno ordinato di tutto. I telefoni erano impazziti, ci chiamavano dalle librerie più piccole per avere aiuto, anche loro non riuscivano a far fronte alla richiesta”.

Si abbandona internet così come le televisioni per buttarsi su quel piccolo parallelepipedo di carta e colla che include parole e versi. Le tipografie sono costrette ad assumere lavoratori per poter stampare ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Questa strana voglia di leggere era scoppiata così silenziosamente che i grandi sociologi nazionali ancora brancolavano nel buio cercando di spiegare un evento che non era mai accaduto nel passato e per il quale non avevano modelli di riferimento a cui ispirarsi. Tutti erano un po’ così, incerti.

Durerà questa rinnovata passione per la lettura oppure sarà l’ennesimo fuoco di paglia?

La seconda storia di cui vi parlo per ingolosirvi racconta di quella volta in cui in una non meglio specificata città scoppia una gravissima crisi energetica che mette tutta la popolazione in ginocchio. I potenti della città tranquillizzano la popolazione dicendo che gli studi per la nuova energia pulita sono già in avanzato stato di elaborazione e, propongono un piano di energia provvisorio e temporaneo chiamato “I libri per la vita, dalla letteratura all’energia”.

Questo progetto in pratica prevede di ottenere energia bruciando i libri. E’ un piano ben articolato perché garantisce agli operatori che bruciano i libri che, quando la nuova energia sarà disponibile, loro verranno tutti riconvertiti alla nuova tecnologia.

Ovviamente un progetto governativo così indecente ha smosso tutte le coscienze. Da principio le opposizioni hanno tentato in tutti i modi di fermare questo scempio, ma il governo è andato avanti come un panzer fino alla sua realizzazione.

La popolazione però sembrava essere dalla parte del governo infatti tutte le domeniche portava pacchi e pacchi di libri alle camionette dell’esercito deputate al ritiro dei libri da portare agli inceneritori. D’altronde pensavano, meglio senza libri che senza energia.

Solo pochi sparuti gruppi di solitari “don Chisciotte” ancora combattono sulle piazze che gesti azzardati che purtroppo lasciano la situazione che trovano.

Il libro è ben scritto e decisamente interessante. La divisione dei racconti è perfetta per una lettura che non impegni tanto tempo. Ad esempio un lettore potrebbe leggere una storia ogni sera, prima di addormentarsi.

Siamo di fronte ad uno dei pochi casi in cui l’oggetto libro non è più il mezzo attraverso cui ci viene porta la storia del protagonista, ma è egli stesso il protagonista della sua storia.

Libro semplice, senza particolari velleità ma sincero e di piacevole lettura.

Libro consigliato.

Kiss me first. Prendi la mia vita

Kiss me first. Prendi la mia vita di Lottie Moggach, edito da Casa Editrice Nord, prima edizione marzo 2015.

Siamo di fronte ad un libro molto particolare che racconta una storia in linea di principio semplice ma che perde di suspence abbastanza facilmente. Leila, la protagonista è una ragazza molto solitaria. Fin da bambina ha sempre preferito giocare da sola che non con la compagnia di altre persone. Fare amicizia per Leila era talmente difficile che, diventata adulta, deve riconoscere di non avere amici. Preferisce i rapporti mediati attraverso la rete a quelli fisici e questo fa di lei la candidata ideale per il così detto “Progetto Tess”.

Un fantomatico influencer contatta Leila via mail e le propone di… diventare un’altra persona. Il progetto permette a persone che vogliono scomparire per portare a termine propri progetti più o meno segreti, di poterlo fare mettendo al loro posto qualcun altro che, dopo uno studio approfondito si sostituiscono a loro.

Il sostituto deve conoscere praticamente tutto del sostituito; dalla data di nascita al credo politico, dal colore preferito al gusto sessuale, dal cibo odiato al genere di musica amato. Insomma deve, in tutto e per tutto, entrare nella vita del sostituito. Senza nemmeno rifletterci troppo Leila decide di accettare questa proposta che rasenta la follia.

Così dopo un breve ma approfondito periodo di studio Leila inizia ad usare la mail e i social network di questa ragazza che si chiama Tess Williams, anzi diventa totalmente lei. Ovviamente, titolare di una nuova libertà, la vera Tess scompare come la nebbia all’orizzonte.

Tutto fila liscio, nessuno ha nemmeno il più piccolo dubbio riguardo a quello che successo, fino a quando un uomo contatta Leila/Tess dicendole di sapere quello che è successo e aggiungendo di conoscere il segreto per cui la vera Tess ha deciso di scappare.

Questo segreto si installa nella mente di Leila/Tess e inizia a scavare tunnel come un verme sotto terra. La ragazza ci perde il sonno sulle motivazioni della fuga e, suo malgrado è costretta ad iniziare una ricerca affannosa, una corsa contro il tempo nel tentativo di capire e trovare la risposta alle domande che la tormentano.

Ce la farà la nostra eroina a riallacciare i fili tagliati così bene dalla fuggiasca? Arriverà in tempo? E soprattutto come reagirà la vera Tess quando scoprirà che tutto il suo segreto è saltato?

Al libro l’ardua sentenza.

L’idea di un sostituto (fisico o virtuale che sia) può apparire un buon aggancio per un romanzo ma forse gli esempi già presenti in letteratura dimostrano quanto sia difficile trattare questo argomento senza risultare banali e scontati. Cito soltanto l’esempio di “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello.

Anche qui, come nel capolavoro di Pirandello, si cerca un sostituto nella speranza di agganciare una vita migliore e, esattamente come nel libro dell’inizio del 900, ci si schianta contra la scoperto che la vita nasconde insidie, difficoltà, dolori e ostacoli per chiunque.

I personaggi sono abbastanza definiti anche se, trattandosi di un alter ego l’autrice si concentra maggiormente sulla sostituta che non sulla sostituita. Il libro è scorrevole e senza particolari colpi di genio. Forse da un libro considerato un “giallo” ci si aspetta un po’ più di azione e maggiore suspance. Diciamo che è un giallo un po’ statico, forse si potevano trattare meglio determinati argomenti; la psicologia dei protagonisti poteva essere maggiormente sondata e spiegata, soprattutto la scelta di Tess di scomparire viene quasi lasciata nell’oscurità.

E’ un libro che purtroppo non lascia un grande segno nella memoria, anche se Netflix ha deciso di usarla per una serie. Speriamo che lo sviluppo degli sceneggiatori sia un po’ meglio di quello dell’autrice.

Libro consigliato per una lettura senza particolare impegno.